ALTRO CHE MILIONI DI FOLLOWER, I DATI UTENTI CHE SEGUONO I LEADER POLITICI SU TWITTER SONO TAROCCATI
STUDIO CNR R POLICOM: GLI ACCOUNT ATTIVI SONO DIECI VOLTE MENO DI QUELLI CHE APPAIONO
La politica si sa, guarda ai numeri: quelli dei sondaggi prima di tutto, ma in quest’epoca di politica fatta sui social non sono quelli gli unici numeri che contano. Così il numero di follower su Twitter diventa anche un mezzo di lotta politica.
E il segretario del Pd Matteo Renzi all’apparenza è quello che può sorridere più di tutti: ne ha 3,3 milioni, molti di più di Meloni, Salvini, Grasso e Bonino messi insieme.
Ma i numeri assoluti – quelli che tutti possono vedere aprendo semplicemente il social network – sono bugiardi. E di molto.
A differenza di molte analisi sulla presenza social che si trovano online, e che prendono in considerazione solo i numeri assoluti, pubblichiamo oggi uno studio realizzato dai ricercatori dell’Istituto di Informatica e telematica del Cnr di Pisa, coordinati da Maurizio Tesconi, che lavorano all’interno del gruppo di ricerca PoliCom.online, sui follower attivi, inattivi e fake dei leader politici e dei partiti su Twitter. Utenti inattivi sono quegli utenti che non hanno prodotto alcun tweet negli ultimi 90 giorni, oppure che hanno prodotto meno di 3 tweet nella loro vita.
Si scopre così che i numeri giganteschi dei follower di Renzi sono in realtà molto più risicati: è sempre il primo, ma quei 3,3 milioni diventano 400mila, solo uno su otto. Sono solo gli utenti attivi che interagiscono con i post del candidato, lo retwittano, lo commentano, possono metterlo tra i preferiti, ovvero ne aumentano la diffusione.
Lo studio prende in esame sei leader politici e i rispettivi partiti: Renzi e il Pd, Di Maio e M5s, Bonino e +Europa, Grasso e Liberi e Uguali, Salvini e la Lega, Berlusconi e Forza Italia, Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia.
Tutti i profili dei leader hanno una quota importante, quasi sempre maggioritaria, di utenti-follower che ormai sono inattivi.
E’ la normale vita dei social, nulla di scandaloso: gli utenti si iscrivono, seguono i leader politici e se poi abbandonano il social rimangono lì, come zombie, conteggiati nel totale ma spenti, muti. Inutili.
E infatti chi ha creato l’account da meno tempo ha meno utenti inattivi: sono gli account di Silvio Berlusconi, di Liberi e Uguali e di +Europa.
In ogni caso, la classifica non cambia, a cambiare sono le distanze relative.
C’è poi un terzo caso, quello degli utenti che non sono inattivi ma non sono nemmeno reali. Sono i fake, profili social fittizi creati al scopo di seguire altri account social.
Un sottoinsieme dei fake è quello dei bot, profili che automaticamente retwittano i contenuti i contenuti postati e cercano così di manipolare l’algoritmo che guida Twitter (al momento non sono disponibili i dati su questo tipo di attività ).
I dodici profili presi in considerazione hanno un numero di fake account tra i follower compreso tra il 3% (Renzi) e il 16% (Berlusconi).
Il dato interessante è che – in controtendenza con gli utenti inattivi – sono proprio gli account più recenti ad avere più fake follower.
Matteo Renzi ufficialmente ha 3.359.014 followers ma in realtà sono attivi sol 402.291 (12%)
Silvio Berlusconi in teoria 23.030 followers, in realtà solo 13.684 (59%)
Luigi Di Maio ne avrebbe 276.496, in realtà gli attivi sono 67.977 (25%)
Pietro Grasso 604.678 ma attivi solo 82.200 (14%)
Matteo Salvini 643.212 ma reali solo 100.544 (16%)
Giorgia Meloni 629.960 ma attivi solo 90.122 (14%)
Emma Bonino 154.210, ma reali 46.737 (30%)
Per capire chi tra i candidati alle prossime elezioni viene seguito da account fake, i ricercatori hanno messo a punto uno strumento che sfrutta tecniche avanzate di intelligenza artificiale e individua in modo automatico se un account è fasullo.
Per fare questo analizza una serie di parametri, tra cui il numero di tweet prodotti e la frequenza con cui l’account segue nuovi utenti.
“I falsi profili – spiegano Serena Tardelli e Stefano Cresci che hanno messo a punto la tecnica – presentano alcune caratteristiche comuni: per esempio seguono molti account, ma in genere sono poco seguiti dagli utenti reali. Inoltre, spesso hanno un profilo poco curato, senza foto nè informazioni”.
(da “La Repubblica”)
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