“ALTRO CHE TRADITORI, CON NOI SILVIO AVREBBE AVUTO LA GRAZIA”: LA LETTERA APERTA DI CICCHITTO E QUAGLIARIELLO A BERLUSCONI
ECCO LA LETTERA PUBBLICATA IN ESCLUSIVA DALL’HUFFINGTON POST
“L’escalation di dichiarazioni di Silvio Berlusconi, da un lato sul tema della grazia, dall’altro contro i “traditori” del Nuovo Centrodestra, esige che venga ristabilita la verità dei fatti.
Noi abbiamo sempre ritenuto e continuiamo a ritenere ingiuste tanto la sentenza Mediaset quanto l’applicazione retroattiva della legge Severino, pur consapevoli che a determinare la decadenza di Berlusconi dal Senato sarebbe stata in ogni caso l’interdizione e che solo l’errore di calcolo della Corte d’Appello di Milano ha scatenato l’ordalia parlamentare e l’offensiva dei “carnefici” che probabilmente il Berlusconi di oggi definirebbe “simpatici carnefici”.
Se tuttavia i carboni ardenti di quell’ordalìa nell’autunno scorso si sono raffreddati per oltre due mesi, e se quei mesi sono stati animati da un dibattito giuridico sulla legge Severino dal quale “falchi” e “lealisti” hanno attinto argomenti a piene mani, è perchè un manipolo di traditori si sono adoperati presso i carnefici per rallentare la corsa del treno e hanno lavorato l’intera estate per fornire a Berlusconi una batteria di difesa tecnica che una volta tanto ha reso alla controparte la vita più difficile invece che agevolarle il compito.
Quanto al tema della grazia, Berlusconi sa bene, per averne ampiamente e reiteratamente discusso con alcuni dei traditori di cui sopra e certamente con i sottoscritti, che vi erano tutti i presupposti per un percorso che gli evitasse la compressione della libertà personale e gli riconoscesse agli occhi del Paese e del mondo un ruolo che nessuna sentenza avrebbe potuto cancellare e che solo una linea politica sconsiderata ha irrimediabilmente compromesso.
Questi presupposti vi erano la scorsa estate e, nonostante tutto, vi erano ancora in autunno, anche grazie a una paziente opera di tessitura e di continua ricucitura ad opera dei soliti traditori che il Berlusconi dottor Jeckyll avallava e incoraggiava ogni volta che il Berlusconi mister Hyde cedeva alla tentazione distruttiva di minare la stabilità del Paese.
Evidentemente al dunque qualche cattivo consigliere ha indotto Berlusconi a sottovalutare la portata del gesto che avrebbe potuto ottenere: un gesto che nel suo caso avrebbe rappresentato ben più di un semplice atto di clemenza. I presunti traditori rivendicano di aver combattuto una battaglia interna all’allora PdL nella convinzione che il bene dell’Italia coincidesse con il bene del centrodestra e con il bene dello stesso presidente Berlusconi.
Non ci si è riusciti, perchè un cupio dissolvi si è impadronito di colui che vent’anni prima aveva fatto nascere il centrodestra in Italia e vent’anni dopo ha preferito perdersi dietro a leggende metropolitane, queste sì da “profondo rosso”, su colui che ancora a maggio aveva implorato di restare controvoglia al Quirinale.
Avevamo sempre ritenuto che la più grave responsabilità del disastro fosse da imputare non al presidente Berlusconi ma a quanti quelle leggende metropolitane gliele avevano raccontate, gettando consapevolmente sale sulle ferite di una persona provata da una persecuzione giudiziaria senza precedenti.
Alla luce della narrativa che sembra aver scelto per la campagna elettorale, viene invece il sospetto che Berlusconi ci abbia messo pesantemente del suo e che, dopo aver dato sempre la colpa agli altri per tutto ciò che in questi vent’anni non ha funzionato, della distruzione provocata debba assumersi la sua consistente quota di responsabilità .
Queste righe rappresentano per noi la chiusura tombale di una polemica distruttiva. Se qualcuno vorrà continuare a straparlare di tradimento e traditori, per quel che ci riguarda lo farà da solo. A questo punto resta soltanto da augurarsi che, quando la verità verrà a galla come Berlusconi insiste a chiedere, venga a galla tutta intera”.
(da “Huffingtonpost”)
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