SILVIO HA PAURA DEI DOMICILIARI, I GIUDICI PRONTI AL CARTELLINO GIALLO
RABBIA E TIMORE, BERLUSCONI VEDE LA MANO DEL COLLE DIETRO ALLA REAZIONE DEI MAGISTRATI
L’effetto è devastante: “Questa cosa è assurda. Vogliono zittirmi, impedirmi di esprimere le mie legittime opinioni”.
Silvio Berlusconi è un fiume in piena quando apprende che il tribunale di Milano sta esaminando le dichiarazioni sui giudici nel corso della trasmissione Piazza Pulita.
Gli avvocati gli assicurano che per ora nessuna decisione è stata presa dal tribunale di Milano. Nè sarà presa nella giornata di oggi.
Al momento i giudici stanno “valutando” se le frasi usate per commentare la sentenza sono compatibili con le restrizioni proprie del suo stato. In particolare sotto osservazione non ci sono gli appellativi di “mostruosa” o “ingiusta” con cui l’ex premier ha apostrofato la sua condanna a quattro anni per frode fiscale.
Ma proprio l’affermazione sui servizi sociali: “Una cosa ridicola non per me, ma per il paese”. E forse anche l’aver definito, nel corso di Mattino 5, la sentenza Mediaset un “colpo di Stato”. Insomma, Berlusconi è sotto osservazione.
È una “diffida” la misura che si aspettano i suoi avvocati. Una sorta di “cartellino giallo”, propedeutico al “rosso”, ovvero alla revoca dei servizi sociali se l’ex premier non dovesse correggere il tiro nei confronti dei giudici.
E soprattutto nei confronti di Giorgio Napolitano. Perchè per Berlusconi sarebbe proprio il capo dello Stato la causa di questa reazione del tribunale di Milano.
Per giorni lo ha attaccato, bisognoso di trovare un nemico per motivare il suo popolo. E nella speranza di ottenere una reazione stizzita da Quirinale. Invece non solo Napolitano non è caduto in trappola evitando di farsi sfiorare dalla propaganda elettorale, ma al posto delle sue parole è arrivato l’avvertimento dei giudici.
La conferma del teorema, secondo chi sta attorno al Cavaliere, arriva dalle dichiarazioni che il vicepresidente del Csm Michele Vietti consegna ai cronisti: “Chi pensa di fare campagna elettorale sul presidente della Repubblica scherza con il fuoco”.
Ecco, non solo il gioco non è riuscito. Ma rischia di trasformarsi in un boomerang. Furioso, preoccupato, Berlusconi vive l’avvertimento come l’ennesima umiliazione. Proprio nel giorno in cui si è recato all’istituto di Cesano Boscone per iniziare a parlare di come dovrà affrontare i servizi sociali.
Insopportabile è la sensazione di dover subire limitazioni nell’uso della parola: “Assurdo” ripete ai suoi, nella intima convinzione di aver esercitato il semplice diritto di critica: “Non posso neanche fare campagna elettorale”.
Attorno un intero apparato, da Mediaset alla famiglia passando per gli avvocati, è mobilitato per spingerlo a un uso più prudente delle parole. Altrimenti si rischia l’Incidente che procura il rosso.
Chi racconta la storia che, nel caso di domiciliari, Berlusconi ne trarrebbe un vantaggio in termini elettorali, col suo popolo che avrebbe una reazione emotiva correndo a votare in massa, non coglie il vero stato d’animo del Cavaliere, meno propenso a giocare sulla sua pelle di quelli che gli stanno attorno.
L’eventualità gli fa semplicemente paura. Berlusconi trova già insopportabile questo regime che, a giudizio dei più, è il più blando possibile.
Essere rinchiuso nel silenzio dei domiciliari lo farebbe letteralmente impazzire. Insomma, non cerca l’incidente pensando che trarrebbe vantaggi dai domiciliari, ma è crescente il fastidio per questa situazione.
La verità è che, per la prima volta, qualcosa è cambiato. Per la prima volta la presenza di Berlusconi in tv non fa volare gli ascolti, anzi.
I sondaggi sono ancora inchiodati sotto al venti. Per la prima volta il vecchio leader avverte che l’azzoppamento giudiziario e l’azzoppamento politico potrebbero causare un risultato disastroso.
Manca il “quid” alla campagna elettorale.
Ma chi gli ha fatto notare che è tutto ripiegato sul passato e non parla di futuro non ha avuto grande ascolto.
Le restrizioni dei giudici sono subite, quelle dei suoi semplicemente ignorate.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply