ANZIANO DI 91 ANNI CEDE IL SUO VACCINO ALLA MADRE DI UN RAGAZZO DISABILE: “VACCINATE LEI CHE NON PUO’ PERMETTERSI DI AMMALARSI, IO SONO MENO UTILE”
MA DIFFICILMENTE L’AUTORITA’ SANITARIA DARA’ L’AUTORIZZAZIONE
È una storia di solidarietà quella che arriva da Massa e che ha come protagonisti un anziano di 91 anni e una mamma con un figlio disabile: a compiere il gesto d’amore è stato proprio l’anziano che ha deciso di donare alla donna la propria dose di vaccino anti-Covid così che possa proteggere il figlio disabile.
L’uomo ha risposto a un appello che la mamma aveva lanciato tramite il quotidiano LaNazione affinchè anche i genitori delle persone disabili, soprattutto giovani, rientrassero nelle categorie da vaccinare quanto prima.
La donna ha infatti spiegato che nonostante il figlio, 22 anni e affetto da una grave disabilità , sia stato chiamato dal centro Anffass che frequenta a Massa per essere sottoposto a vaccinazione, hanno deciso di rifiutarla perchè “la vaccinazione potrebbe essere pericolosa” per il giovane. “In uno scenario come questo il vaccino per noi genitori che lo assistiamo potrebbe essere una soluzione alle nostre paure — le parole della mamma di Mattia in un accorato appello — e come noi anche altre famiglie vivono la nostra stessa ansia. Mattia vive in una bolla al riparo da ogni possibile contagio”.
A rispondere alla richiesta della donna è stato Giovanni, 91enne residente a Carrara, che ha spiegato di avere appuntamento presso il suo medico di famiglia per il prossimo giovedì per essere sottoposto al vaccino anti-Covid ma di aver letto l’appello di Cinzia e di aver deciso di donarlo a lei: “Ho la prenotazione per giovedì. Non so ancora l’orario. Ma di una cosa sono certo: voglio che a vaccinarsi sia lei. Ho avuto una vita lunga e una famiglia numerosa. Il vaccino credo sia più utile a Cinzia che a me”, le parole che l’uomo ha affidato al quotidiano LaNazione.
Un gesto di solidarietà che ha profondamente commosso i genitori di Mattia ma che di fatto dovrà fare i conti con l’ok dell’autorità sanitaria che potrebbe molto probabilmente non arrivare: sarebbe infatti troppo rischioso aprire le porte a uno scambio di priorità che rischierebbe di trasformarsi in un precedente
(da Fanpage)
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