ASTRAZENICA, CASI DI TROMBOSI: SOSPESO UN LOTTO DI VACCINI IN DANIMARCA, STOP DI UN ALTRO LOTTO IN ITALIA
DUE EVENTI SIMILI IN AUSTRIA, ANCHE VIENNA AVEVA DECISO DI INTERROMPERE LE SOMMINISTRAZIONI, AVVIATE INDAGINI, DUE CASI SOSPETTI ANCHE IN SICILIA
Un lotto del vaccino AstraZeneca, spedito in 17 paesi europei ma non in Italia, è stato sospeso per due settimane in Danimarca.
Dopo la somministrazione infatti si sono verificati alcuni casi di trombosi, che seguono altri due eventi simili avvenuti nei giorni scorsi in Austria. Due le vittime segnalate finora, una in Danimarca e una in Austria. Anche Vienna, con Estonia, Lituania, Lettonia e Lussemburgo avevano deciso per precauzione ieri di interrompere le somministrazioni. Oggi si sono unite Norvegia e Islanda.
In Italia i decessi di un militare e un poliziotto in Sicilia hanno spinto anche la nostra Aifa, Autorità italiana del farmaco, a sospendere il lotto con cui le due vittime erano state vaccinate: “A seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto Abv2856 del vaccino AstraZeneca anti Covid-19, Aifa ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’Ema, agenzia del farmaco europea. Al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi. Aifa sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas e le autorità competenti. I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità . Aifa comunicherà tempestivamente qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile”.
Mercoledì l’Ema, Agenzia Europea dei medicinali, aveva escluso il legame fra i due casi di trombosi in Austria e l’iniezione, sottolineando che la percentuale di eventi simili fra i vaccinati non è superiore a quella della popolazione generale. “Un’indagine più approfondita verrà comunque avviata di sicuro, spiega Antonio Clavenna, ricercatore dell’Istituto farmacologico Mario Negri. “Non ci sono elementi per capire la ragione di questi eventi. La procedura corretta in questi casi è comunque sospendere le inoculazioni fino a quando non ci sarà chiarezza”.
Le ipotesi al momento sono quattro: “La trombosi potrebbe essere del tutto indipendente dal vaccino” spiega Clavenna. Vuol dire che il problema si sarebbe verificato comunque e la concomitanza con l’iniezione è solo casuale. “Può darsi che il vaccino abbia favorito una predisposizione” è la seconda possibilità , secondo il ricercatore. “Oppure che il lotto ora bloccato contenesse delle impurità . Sicuramente verranno avviate delle indagini approfondite sul suo contenuto”.
L’ultima possibilità , infine “è che nelle fiale ci sia una quantità eccessiva di principio attivo, cioè di adenovirus. Anche in questo caso, le analisi saranno in grado di dircelo a breve”.
Il primo caso in Austria aveva riguardato una persona vaccinata con il lotto Abv5300 di AstraZeneca. Poco più tardi aveva sofferto di trombosi multipla (formazione di coaguli nei vasi sanguigni) ed era morta 10 giorni dopo il vaccino.
Una seconda persona aveva invece avuto un’embolia polmonare (cioè un coagulo che aveva bloccato un’arteria nei polmoni) ma è in via di guarigione. “Fino al 9 marzo — aggiunge il rapporto dell’Ema — abbiamo ricevuto altri due casi di eventi tromboemolitici per questo lotto”. Abv5300 comprende un milione di dosi, spedite in 17 paesi. Il fatto che diversi casi di malattia siano avvenuti con questo lotto ha insospettito le autorità sanitarie. Per il resto l’Autorità europea non aveva particolari indicazioni di rischio. “Il numero di eventi tromboemolitici fra i vaccinati – spiegava mercoledì – non è superiore a quello della popolazione generale: al 9 marzo registriamo 22 casi su 3 milioni di vaccinati”.
In Italia intanto, a Catania, è stata aperta un’indagine per la morte di un poliziotto per trombosi avvenuta il 7 marzo, dopo la somministrazione del vaccino che apparteneva al lotto Abv2856. A Siracusa un’altra inchiesta riguarda la morte di un sottufficiale di Marina, Stefano Paternò, di 43 anni, colpito però da un problema diverso (arresto cardiaco) dopo l’iniezione, sempre con lo stesso lotto, all’inizio di questa settimana.
E’ la stessa procuratrice Sabrina Gambino a gettare acqua sul fuoco: “Non ci sono evidenze – dice il procuratore Sabrina Gambino – che il decesso sia legato alla somministrazione del vaccino, al momento non risulta alcuna correlazione. Avvieremo gli accertamenti sul caso e sarà l’autopsia a stabilire quali sono state le cause della morte”.
Gli esperti in queste circostanze invitano a non tradurre una coincidenza temporale in un nesso di causa ed effetto. “Accadde anche nel 2014 con il Fluad, vaccino contro l’influenza” ricorda Clavenna. “Ci furono alcuni casi di eventi avversi avvenuti in concomitanza con la somministrazione, che poi a un esame più approfondito risultarono indipendenti dal vaccino”. Ora di sicuro verranno esaminate le fiale del lotto sotto osservazione, per studiarne con cura il contenuto. Poi si deciderà se riprendere normalmente la campagna o confermare l’allarme. La Norvegia a metà gennaio aveva avviato un’indagine sulla morte di 29 anziani in condizioni già molto precarie che avevano ricevuto il vaccino Pfizer-BioNTech. Nessun legame era stato trovato tra l’immunizzazione e il decesso.
(da “La Repubblica”)
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