BANKITALIA: “LO SPREAD CI E’ GIA COSTATO 1,5 MILIARDI NEL 2018, 5 MILIARDI NEL 2019, 9 MILIARDI NEL 2020”
I CONTI SUL PESO DELL’AUMENTO DEL DIFFERENZIALE BTP/BUND NEGLI ULTIMI SEI MESI … E OGGI LO SPREAD E’ TORNATO SOPRA QUOTA 300
Negli ultimi sei mesi l’aumento dello spread, rispetto ad aprile, “è già costato 1,5 miliardi di interessi in più al contribuente rispetto. Costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e 9 miliardi nel 2020, se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati”.
Lo ha detto il vice direttore generale di Bankitalia Federico Signorini in audizione sul ddl bilancio.
“L’aumento dello spread sovrano si ripercuote sull’intera economia, famiglie, imprese, istituzioni finanziarie” e la crescita dei tassi di interesse sul debito pubblico “ha un effetto in qualche modo comparabile a una stretta monetaria”, “rischiando di vanificare tutto l’impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio”. Il vice d.g. evidenzia come “occorra abbattere lo spread” perchè i “segnali che gli investitori percepiscono sono importanti”.
Oggi la Banca d’Italia segnala che i titoli di Stato nel portafoglio delle banche italiane sono tornati ad aumentare, totalizzando 369,3 miliardi di euro a settembre, +4,7 miliardi rispetto ad agosto, con un aumento di oltre 45 miliardi da inizio anno. Nel rapporto ‘Moneta e banche’ emerge anche che le sofferenze nei bilanci delle banche italiane, a settembre, segnano un calo a 122,5 miliardi dai 126,3 miliardi di agosto.
Per quanto concerne la manovra, per Bankitalia “una politica di bilancio espansiva, pur utile in fasi cicliche avverse, non garantisce la crescita nel medio termine e può metterla in pericolo a lungo andare”.
(da agenzie)
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