BERDINI NON VUOLE FARE FAVORI AI COSTRUTTORI, L’UNICO VERO GRILLINO A ROMA RESTA LUI
IL CERCHIO MAGICO DELLA RAGGI PRONO AI POTERI FORTI
Un nuovo caso scuote il Campidoglio: l’assessore all’urbanistica Paolo Berdini potrebbe lasciare la giunta dopo lo scontro con la maggioranza M5S.
Il casus belli è lo stadio della Roma: Berdini ha criticato location, volumetrie del progetto, e ha chiuso agli investimenti privati. Raggi e il suo vicesindaco Frongia danno l’ultimatum all’assessore
Se è vero che si è discusso il taglio dell’assessore in una riunione pressochè segreta, e di fronte al trasecolato stupore dell’assessore medesimo, ci appare che il metodo capitolino sconfessi ampiamente la tanto sbandierata trasparenza grillina (già in effetti molte volte contraddetta da scandali e omissioni varie nel resto d’Italia).
Trasparenza che, del resto, la Raggi irride sistematicamente snobbando la sala stampa del Campidoglio e comunicando senza contraddittorio via Facebook.
Ma ciò che preoccupa di più, se il divorzio verrà consumato fino in fondo, è lo spegnimento di una voce libera in seno al governo di Roma. Berdini, che non ripete certo da Beppe Grillo la propria legittimazione a fare politica, è stato sin dall’inizio il meno allineato, il più duro con Marra (chiedendone un passo indietro), il meno chiuso sulle Olimpiadi e il più attento, sulla questione di Tor di Valle, alle ragioni dei comitati di cittadini (non erano loro l’alfa e l’omega del grillismo?).
La vicenda genera un dubbio certo ingeneroso per la sindaca: che si privilegi la fedeltà svilendo del tutto il peso della competenza.
Così fosse, ci permettiamo di proporre già il successore di Berdini nella persona del capogruppo pentastellato Paolo Ferrara, il quale, intervenendo in radio sulla Roma-Ostia, ha sostenuto che la linea trasporta 90 mila pendolari l’anno: che è quasi quanti ne vengono in realtà trasportati ogni giorno.
Imperdibile .
(da “il Corriere della Sera”)
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