BERLUSCONI CAPOMASTRO AD AGOSTO IN ABRUZZO? BENE, MA ALLOGGI IN TENDA, NON ALLA “CORTE DEI TINI”
IL PREMIER HA ANNUNCIATO CHE INTENDE TRASCORRERRE AGOSTO TRA I TERREMOTATI DELL’AQUILA PER SEGUIRE I LAVORI DELLA RICOSTRUZIONE…. SIAMO D’ACCORDO, MA ALLORA SCELGA DI VIVERE IN UNA TENDOPOLI O NELLA CASERMA DI COPPITO… NON NEL RALAIS ESCLUSIVO DELLA VILLA PADRONALE “CORTE DEI TINI” A VILLA VORNANO…SAREBBE DI PESSIMO GUSTO
Che Silvio Berlusconi non intendesse trascorrere l’abituale “fermo estivo” a Villa Certosa, in Sardegna, era cosa ormai risaputa, a causa delle ben note vicende circa le frequentazioni femminili e il via vai di ospiti che ne hanno sempre caratterizzato il periodo vacanziero.
Si dava per scontato che il premier avrebbe trascorso un periodo di riposo ad Arcore, lontano dai gossip, anche in base a una precisa strategia per riconquistare un’immagine esterna e internazionale adeguata al ruolo istituzionale che riveste.
Una scelta suggerita dai collaboratori che ne curano l’immagine.
Ma all’Aquila, in occasione del G8, il premier ha spiazzato ancora una volta tutti, annunciando che è sua intenzione trascorrere l’intero agosto in Abruzzo, per “seguire i lavori” di messa in opera delle casette prefabbricate che entro novembre dovrebbero risolvere i problemi dei terremotati.
A tal fine ha precisato che sta cercando casa.
Sicuramente l’idea è ottima e riporta agli slogan della campagna elettorale di qualche tempo fa, un ritorno al “presidente capomastro” insomma.
Una mossa demagogica? Può essere, ma diamo per scontato che ognuno fa il proprio gioco. Che poi la sua presenza sia utile o meno, ognuno ovviamente ha le proprie idee in proposito.
Quello che ci lascia perplessi è un’altra cosa: che senso ha “cercare casa” in Abruzzo, quando vi sono già almeno due strutture in grado di accogliere il premier e il suo staff?
In primis le tendopoli, dove peraltro alloggiano i terremotati: se ci stanno loro, ci può stare anche Berlusconi, anzi sarebbe un segnale molto importante che spiazzerebbe qualsiasi critica.
D’altronde ci vive anche Gheddafi in tenda, non vorremo essere da meno del nostro nuovo grande alleato e benefattore libico?
In secondo luogo c’è la caserma di Coppito, dove hanno alloggiato i Grandi della Terra, in edifici rimessi in ordine per l’occasione: camere confortevoli, un tutt’uno con le strutture operative, al centro della zona terremotata.
L’ideale per controllare i lavori da vicino e restare in sala operativa costantemente.
Ma pare che in realtà non sia questa le “casa che sta cercando” il premier, ma una piccola reggia e questo ci pare inopportuno.
Nella fattispecie si tratterebbe di un relais esclusivo, immerso nei boschi abruzzesi, in una villa padronale accuratamente ristrutturata: la “Corte dei Tini”, a Villa Vomano, in provincia di Teramo. Poche stanze e due suites, tutte affrescate e arredate con eleganza, in un ambiente sobrio e raffinato. C’è già un precedente: nella residenza il premier ha già trascorso la notte lo scorso novembre, in occasione di una cena organizzata per la campagna elettorale dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.
Già allora, ricordano alla “Corte dei Tini”, furono ospitate 500 persone a cena e poi il premier per la notte, con staff e addetti alla sicurezza al seguito. La struttura sarebbe interamente riservata a Berlusconi se la scelta dovesse cadere su questa piccola reggia.
Se fossi così, o se la scelta fosse simile, sarebbe un autogol: si parte da una buona idea e la si rovina strada facendo.
Noi siamo tra quelli che non riteniamo essenziale la presenza del premier all’Aquila, o quanto meno dovrebbe essere discreta e quasi invisibile, invece che fare proclami ogni 12 ore.
In subordine, se presenza ci dovesse per forza essere, per appagare il proprio ego, si dia l’esempio e si viva in tenda, segno tangibile di solidarietà umana.
O almeno si stia in caserma, come tanti operatori che si stanno prodigando per i terremotati.
Andare a vivere in una villa esclusiva sarebbe di pessimo gusto e uno schiaffo a chi è rimasto senza nulla.
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