BERLUSCONI NON VA A BOLOGNA: QUALCUNO IN FORZA ITALIA HA ANCORA UN CERVELLO E LO CONVINCE
LA SCENEGGIATA LEPENISTA: SALVINI PERDE SILVIO, MA SI PUO’ SEMPRE RIFARE L’OCCHIO CON LE COMPARSE STORACE E MELONI
L’8 novembre le truppe trasportate di Matteo Salvini e furieri al seguito riempiranno Piazza Maggiore, a Bologna, ma Silvio se ne starà ad Arcore.
Per giorni i capigruppo Romani e Brunetta, la Gelmini e Deborah Bergamini lo hanno preso d’assedio: “Presidente non andare”, “presidente è una follia”, “lo hai sentito Salvini ieri? Non può rivolgersi così a te”.
E poi Tajani preoccupato per le frasi di Salvini sulla Merkel. “Meglio una delegazione” dicono.
La notizia spiazza la Lega che aveva preparato la trappola: Salvini avrebbe potuto vendersi la presenza di Silvio al fianco come il riconoscimento della sua leadership nel centrodestra.
Dovrà invece accontentarsi dei due paggi alla puttanesca, Storace e Meloni, noti testimoni umani della “Sovranità ” limitata, assidui frequentatori di Palazzo Grazioli da una vita.
Quella che doveva essere la “tre giorni” di sciopero per bloccare l’Italia e mandare a casa Renzi in poche settimane ha subito una mutazione genetica: quasi subito sono spariti gli scioperi che non avrebbe fatto nessuno, poi sono scomparse le bandiere leghiste, ora sparisce pure Silvio.
Il tutto mentre nei sondaggi la Lega è scesa al 14% (e Forza Italia non è tanto lontana) e il processo a Bossi sui rimborsi truffa potrebbe coinvolgere anche Maroni e Salvini.
Pare che a causa di questo ripensamento sia saltato anche l’incontro a due previsto tra Salvini e Berlusconi.
Se non ricambierà idea, Silvio per un volta l’avrebbe pure azzeccata: non si recuperano voti inseguendo degli esagitati parolai, ma proponendo una alternativa a quel modello xenofobo perdente che con la destra italiana non ha nulla a che fare.
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