BOSSI SFIDA SALVINI: “LA BASE NON LO VUOLE PIU’ COME SEGRETARIO, SI FACCIA IL CONGRESSO”
“BASTA CON QUESTO PARTITO NAZIONALE, I MILITANTI SONO STANCHI”… “LUI DICE CHE HA I VOTI? I VOTI NON SERVONO A NULLA SE NON SAI PER COSA LI PRENDI”
Il Senatùr torna nell’arena in un pomeriggio qualsiasi di novembre. Per bocciare la Lega Nord formato nazionale e mettere un’ipoteca sul futuro del Carroccio. “Rischia di cambiare la Lega? No, rischia di cambiare il segretario, la base non vuole più Salvini, non vuole più uno che ogni giorno parla di un partito nazionale”.
Umberto Bossi piazza la zampata a margine della festa per i 30 anni della prima sede del Carroccio, in piazza del Podestà , a Varese
Proprio quando la Lega è chiamata a dimostrare di poter aspirare al rango di partito nazionale e Matteo Salvini si gioca le proprie chance per mettersi alla guida del centrodestra, il presidente lancia il suo richiamo alle origini e mette nel mirino il segretario nazionale, chiedendo che si tenga il congresso federale al più presto, visto che “il 16 dicembre scade il mandato”.
E chi dev’essere il nuovo segretario? “Lo deciderà il congresso — ha risposto — il congresso è sovrano”.
“Salvini ha i voti? I voti non servono a niente, se non sai per che cosa li prendi“, ha aggiunto Bossi parlando con i giornalisti.
Secondo l’ex leader della Lega, “alla base, soprattutto in Lombardia e in Veneto, non frega niente dell’Italia“.
Quindi, a suo avviso, ci vuole un nuovo congresso federale che stabilisca una linea, anche se per Bossi la linea è una sola: l’indipendenza della Padania, che è scritta nel primo articolo dello Statuto della Lega Nord.
E, possibilmente, “un nuovo segretario, uno che si attenga allo Statuto e non faccia quello che vuole”.
La prima sede del movimento a Varese, aperta nel 1986, è un bilocale, ancora in affitto.
Il Senatùr si è seduto alla scrivania, sigaro in bocca. E ha salutato i militanti, alcuni c’erano già trent’anni fa.
Poi ha tagliato la torta insieme a Roberto Maroni e all’ex senatore Giuseppe Leoni, fra i fondatori della Lega Lombarda con Bossi nel 1984.
Mentre si alzava dalla scrivania, Bossi ha notato un manifesto dell’epoca con lo slogan Più lontani da Roma, più vicini all’Europa.
“Bisogna mandarlo a Salvini!”, ha esclamato, scoppiando in una risata.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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