MATTEO A CASA DI SILVIO PER RUBARGLI I VOTI: NEL SALOTTO DELLA D’URSO ELOGIA IL CAV E STRIZZA L’OCCHIO ALL’ELETTORATO DI CENTRODESTRA
CONFRONTO A DISTANZA TRA RENZI E BERLUSCONI SU CANALE 5
Matteo si ispira a Silvio a casa Berlusconi. Anzi, di più. Renzi tenta il gioco della sostituzione. Veste i panni politici, a volte retorici, del leader di Forza Italia e patron di Mediaset per sfondare tramite Canale 5 nell’elettorato berlusconiano.
Lo fa nel confronto a distanza con il leader di Forza Italia nel salotto di Barbara D’Urso di Domenica Live.
In fondo l’aveva detto a fine settembre: “Inutile girarci intorno. I voti di destra saranno decisivi al referendum”.
E infatti Matteo Renzi nello sprint finale strizza l’occhio al popolo di centrodestra e non attacca mai Silvio Berlusconi, piuttosto ne fa un elogio di quando, da presidente del Consiglio, voleva riformare la Costituzione e gli è stato impedito a causa della bocciatura nel referendum del 2006.
Renzi intreccia il piano personale a quello politico e dice: “Mi ha colpito molto una dichiarazione di Berlusconi dell’8 giugno 2006, quando disse che se gli italiani avessero votato no alla sua riforma non sarebbe cambiato nulla per anni. Me lo ricordo quel giorno perchè è nata mia figlia Ester, che adesso ha dieci anni. Se ora il vince il no quando vedremo la prossima riforma, quando mia figlia avrà 20 anni?”.
Quasi a sposare quella riforma che venne bocciata nelle urne, Renzi punta sulla spaccatura nell’elettorato di destra e spera di invogliare coloro che dieci anni fa votarono Sì a fare lo stesso il 4 dicembre in nome del cambiamento.
Lo slogan berlusconiano di dieci anni fa sembra lo stesso del renzismo di oggi: “Se voti No non cambia nulla”.
Nel tutti contro Renzi, il premier sa bene che deve guardare al di là del Pd: “In questo referendum i partiti non contano niente, decidono i cittadini”.
Quindi: “Non voglio minimamente fare polemica con gli altri”. Nè tantomeno con Berlusconi, che in studio, tra l’altro, era stato accolto da una standing ovation.
Tuttavia il presidente del Consiglio ricorda, e qui si rivolge di nuovo all’elettorato di centrodestra ma senza alzare i toni, che Forza Italia in primo momento aveva votato Sì sia alla riforma costituzionale sia alle legge elettorale.
Circostanza che Berlusconi non smentisce: “All’inizio l’abbiamo condivisa anche noi. E facemmo un patto con Renzi per lavorare insieme ma poi il premier in Consiglio dei ministri decise sul nuovo Senato senza consultarci”.
A proposito dell’apertura del leader di Forza Italia a sedersi al tavolo per rivedere la legge elettorale, Renzi si rivolge direttamente a Berlusconi: “Siccome riguarda tutti la cambiamo ma non c’entra niente con la riforma costituzionale che riguarda il numero dei politici, non il modo in cui vengono eletti. Vogliamo fare un accordo? Ok, la legge elettorale si cambia. Ma l’importante è che poi Berlusconi non ricambi idea. Ma non c’entra niente con il Sì o No”.
Ed è qui che Renzi inizia con i toni anti Casta per far leva sull’antipolitica: “Diminuiamo i parlamentari e le leggi avranno un iter più veloce. Questa riforma non è per il governo di adesso, ma per il governo del futuro. Se volete cambiare le cose e dire basta alla Casta c’è la matita il 4 dicembre. O per i prossimi 10, 15, 20 anni, io vi guarderò discuterne dalla tv con i pop corn”.
È malinconico il saluto che fa il premier direttamente dagli studi di Canale 5 : “Il 22 dicembre ci sarà l’inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria. Sicuramente sarà inaugurata, poi vedremo chi ci sarà al governo…”.
Anche qui Matteo come Silvio. Teme che la sua riforma venga bocciata come fu per quella di Berlusconi dieci anni fa.
(da “Huffingtonpost”)
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