BUFERA POLITICA SULL’INTERVISTA DI LAVROV A RETE 4: “ABBIAMO FATTO DA CASSA DI RISONANZA ALLE BUFALE DEL REGIME RUSSO”
SDEGNO IN ITALIA: “PAROLE DELIRANTI”
“Informazione televisiva distorta”, “Rete4 cassa di risonanza alla propaganda russa”, “non uno scoop ma un regalo”.
La politica italia risponde così all’intervista del ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov, andata in onda ieri sera a ‘Zona Bianca’ su Mediaset, sul conflitto in Ucraina, sulle forniture di gas e sulla reazione dell’Occidente. “L’Italia è in prima fila tra coloro che adottano e promuovono le sanzioni anti-russe. Per noi è stata una sorpresa. Eravamo abituati all’idea che l’Italia, grazie alla sua storia, sapesse distinguere il bianco dal nero”, dice Lavrov aggiungendo anche che “alcune dichiarazioni di politici e media italiani sono andate oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche”.
Il giorno dopo il colloquio su Rete4, da Italia viva al Pd, si scatenano le reazioni. Per il partito guidato da Matteo Renzi “quanto andato in onda ieri sera su Rete4 è uno spettacolo offensivo per una democrazia come la nostra.
La rete ha fatto da cassa di risonanza alla propaganda russa lasciando che Lavrov parlasse indisturbato, negando i crimini che sta compiendo senza che ci fosse alcun contraddittorio.
Mentre l’Italia e tutta l’Europa si impegnano per contrastare la disinformazione di Putin, Rete4 elude questo blocco e ospita chi sta bombardando una popolazione e minacciando il mondo intero come se fosse una persona qualsiasi. È inammissibile – commentano la senatrice Laura Garavini, vicepresidente commissione Esteri e vicecapogruppo vicaria Italia Viva-Psi – L’auspicio è che tutta la politica sia compatta contro questa deriva pericolosa. Non possiamo lasciare che la nostra informazione diventi strumento per la propaganda antioccidentale”. D’accordo il sottosegretario Ivan Scalfarotto di Italia Viva: “Il comizio di Lavrov su Mediaset è un’espressione diretta della propaganda russa: nelle nostre televisioni sta accadendo la stessa cosa accaduta con i no vax durante la pandemia. Ora come allora le tv sbagliano a rappresentare realtà e propaganda come avessero la medesima dignità: l’informazione deve rappresentare di certo la diversità di opinioni che esiste nella società, ma non è certo tenuta a farlo in modo notarile: conduttori e giornalisti possono e devono prendere posizione. Restare immobili e tacere mentre uno dice che la seconda guerra mondiale non è stata colpa di Hitler, come hanno fatto Sommi e Travaglio, non è certo buon giornalismo”.
Parla di “‘imbarazzante e grave spettacolo”, quello reso ieri da Mediaset, il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. Una “operazione evidentemente concordata al massimo livello dall’editore per come è stata proposta (dalla copertina in poi)” che “faccia riflettere anche sul ruolo del servizio pubblico. Se ci fosse una Rai realmente presente e autorevole sull’informazione, episodi del genere avrebbero molta meno influenza sui telespettatori o forse non ne avrebbero alcuna”, scrive su Facebook.
Il senatore del Pd Andrea Marcucci definisce la presenza del ministro degli Esteri russo alla trasmissione di Rete 4 un “soliloquio” che “conferma che c’è qualcosa di molto distorto nell’informazione televisiva italiana ucraina”, riporta il suo tweet. E su Twitter interviene anche Lia Quartapelle, deputata dem: “Quello di Rete4 con Lavrov non è lo scoop della prima rete tv europea a ospitare il ministro degli Esteri russo. È un regalo: è solo così che si può definire una ‘intervista’ che si conclude con ‘Buon lavoro ministro Lavrov’. La libertà di stampa è una gran bella cosa. Ma nel nome della libertà di stampa non si può regalare uno spazio in tv senza contraddittorio a chi fa il portavoce di un regime che chiude i giornali di opposizione e uccide i giornalisti scomodi”, aggiunge in un secondo tweet la responsabile Esteri del Pd.
Per l’eurodeputata del Partito democratico Alessandra Moretti “l’offesa alla memoria della Shoah è imperdonabile. Uno dei primi atti dei russi è stato quello di bombardare il Memoriale ebraico vicino a Kiev dove sono sepolti quasi 34.000 ebrei uccisi dai nazisti. Ieri la memoria è stata offesa con parole intollerabili di cui chiediamo le scuse”, commenta su Facebook così le parole di Lavrov che ha paragonato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad Adolf Hitler, sostenendo che anche il Fuhrer fosse ebreo. Affermazioni che hanno fatto intervenire anche la comunità ebraica che le ha definite “deliranti e pericolose” ma “la cosa più grave – osserva la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello – è inoltre che siano avvenute in una televisione italiana, senza contraddittorio, e senza che neanche l’intervistatore opponesse la verità storica alle menzogne che erano state pronunciate. Questo non è accettabile e non può passare sotto silenzio”.
Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, sottolinea: “Da Lavrov un inaccettabile monologo negazionista della Shoah e dell’immane sofferenza del popolo ebraico. L’uso del peggior repertorio antisemita da parte del ministro russo non può non destare allarme né essere minimizzato, il tutto su Rete 4 e senza alcun contraddittorio. Pessima pagina”.
E la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno aggiunge: “Antisemitismo, falsificazioni storiche, una sequela infinita di fake news, attacchi e intimidazioni alle libere scelte del nostro Paese, violenza verbale e minacce contro le nostre istituzioni liberali: il corollario della prestazione del ministro Lavrov su Rete 4 abbraccia una vastità di gravissime provocazioni avvallate dalla rete e dai giornalisti che hanno condotto la presunta intervista, costruita come un monologo propagandistico. Mi chiedo – continua Picierno – come possa una emittente italiana dare spazio alla vergognosa campagna antisemita del governo russo e spacciare tutto questo come contenuto informativo”.
Interviene anche il presidente FdI del Copasir, Adolfo Urso: “È già prevista una specifica istruttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai. L’intervento di Lavrov, per le modalità in cui è avvenuto e per la montagna di fake news che ha propinato, conferma le nostre preoccupazioni – dice dall’Adnkronos – Peraltro lo avevamo evidenziato nelle nostre relazioni al Parlamento sulla modalità con cui la Russia agisce per condizionare le democrazie occidentali, di cui la disinformazione è uno dei principali strumenti, come la guerra cibernetica e lo spionaggio”.
Per il segretario di +Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, “Lavrov, portavoce di una guerra criminale, ha detto che i massacri di Bucha sono un falso e che l’Ucraina è nelle mani di una lobby nazista: affermazioni totalmente fuori dalla realtà. Parole anche antisemite, con l’accostamento tra Hitler e Zelensky, aggiungendo che i peggiori antisemiti sono ebrei. Una realtà virtuale che la Russia propone al mondo”.
L’unico a complimentarsi con Mediaset è il deputato forzista Andrea Ruggieri. “Un colpo straordinario”, commenta su Instagram per poi spiegare: “Ascoltare il delirio di Lavrov è utilissimo per milioni di spettatori italiani, capaci oggi più di ieri di intuire a che livello lunare sia la propaganda russa e che pericolo rappresenti per tutti noi. Qui non si parla di mandare in onda le cavolate di un signor nessuno come un professoruccio in cerca di visibilità, ma di fotografare pezzi di storia, grandi notizie, utili a far capire anche agli scettici antioccidentali i tempi che corrono e il relativo clima politico. Complimenti a Mediaset”. Mentre il collega azzurro, il deputato Elio Vito, osserva: “La propaganda russa, la disinformazione sono parte integrante della aggressione all’Ucraina, il soliloquio di Lavrov a Rete4 non è stato solo un grave errore ma un mancato rispetto della risoluzione del Parlamento europeo e delle relazioni del Copasir”.
Le parole del ministro russo arrivano poi nel pieno del dibattito tra i partiti sulla necessità di un nuovo passaggio in Parlamento sull’invio di nuove armi a Kiev per rafforzare la resistenza ucraina, e che spingono il deputato dem Filippo Sensi a chiedere la convocazione alla Farnesina dell’ambasciatore russo. Ed Enrico Letta è tornato a ribadire piena fiducia nell’operato di Mario Draghi e Lorenzo Guerini.
(da agenzie)
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