CAI CAI… VIETATO PESTARE I PIEDI AI FURBETTI DELL’AEROPLANINO
I MEDIA MASSACRANO I PILOTI, IL GOVERNO FA FINTA CHE RIAVRA’ I 300 MILIONI DEL PRESTITO PONTE E CAI SI GODE IL REGALO DI NATALE… MA NON HA ANCORA LA LICENZA PER VOLARE
Ritorniamo sul caso Alitalia per una breve analisi di quanto avvenuto nelle ultime settimane, alimentate dagli scioperi selvaggi di piloti e assistenti di volo, motivati principalmente dal fatto che in Europa il contratto meno elevato di tutti lo hanno i piloti di AirOne e ai piloti Alitalia è stato offerto un contratto peggiore.
Poi ognuno è libero di pensarla come meglio crede, ma i fatti sono questi. La Compagnia Aerea Italiana ( per ora solo di nome, visto che non ha ancora neanche il certificato di operatore aereo, nè tanto meno la licenza per il trasporto dei passeggeri), è impegnata in questi giorni su molti fronti per chiudere le trattative con il commissario straordinario Augusto Fantozzi.
A detta di quest’ultimo è importante la perizia di sul valore Alitalia della Banca Leonardo, advisor del Tesoro, su cui pesano le motivate accuse di conflitto di interessi, in quanto non si è mai vista una Banca che deve valutare l’importo di una operazione e che ha in comune con il potenziale acquirente alcuni soci. E’ evidente che avrebbe interesse ad abbassarne il valore, dicono i critici.
In ogni caso Cai aveva offerto un miliardo, di cui solo 275 milioni cash, gli altri sarebbero relativi ad altre parti della Compagnia di bandiera.
In realtà Cai darebbe subito solo 100 milioni, gli altri a rate, generando il dissenso di Fantozzi che ha bisogno di liquidità per far volare ancora gli aerei per qualche settimana.
A detta dei tecnici in ogni caso il denaro liquido che Cai verserà sarà molto inferiore al valore dei beni acquisiti.
Ma quando inizierà a operare Cai? L’intesa prevedeva l’1 dicembre, ora si parla verso Natale. Fantozzi ha evidenziato che Alitalia è agonizzante e occorre andare a passo più spedito, in quanto lui deve contenere le perdite nell’interesse dei creditori (dipendenti compresi) e Alitalia più vola e più perde: dai 2 milioni di euro di perdita giornaliera quando si viaggiava a pieno regime, ormai siamo a cifre che nessuno ha il coraggio di rendere pubbliche.
Sarebbe assurdo, osservano in molti, che Alitalia continuasse a vivere in coma profondo finanziando i ritardi di Cai che deve procedere all’assunzione di 12.639 dipendenti e non ha neanche la licenza di volo.
L’Enac ha già completato l’istruttoria e fornirà i documenti a passaggio di risorse contratto avvenuto. In questo contesto, per favorire Cai, la condanna dell’Ue all’Italia per aiuto di Stato in relazione al prestito ponte di 300 milioni per mantenere in vita Alitalia durante l’estate, è stato aggirato, ponendo il debito a carico della vecchia Alitalia.
Coi miliardi di passivo che si ritrova. Questa non riuscirà mai a farvi fronte e alla fine pagheranno i contribuenti italiani, tanto per fare un favore alla cordata Cai e a Colaninno.
Nulla è dato sapere dai media che pure massacrano i piloti ogni giorno, circa la trattativa tra Cai e AoirOne, senza la quale la nuova Compagnia non potrà mai nascere. Ci sono ostacoli sul prezzo, sull’accollo dei debiti, sul futuro del personale, ma si fa finta di nulla per non disturbare Colaninno, Ligresti e Co…
C’e’ poi la questione del partner europeo, con Lega e Berlusconi che tifano Lufthansa mentre An e Letta vogliono Air France la quale sembra favorita.
Mentre il capitalismo italiano perfeziona l’affare, dagli aeroporti arriva un bollettino di guerra con voli cancellati non si capisce più se per colpa degli equipaggi ribelli o per aerei lasciati a terra dall’azienda ormai allo sbando.
I fornitori non fanno più sconti e anticipazioni, ci sono problemi di carburante, di ricambi e manutenzione.
Poi c’è la trattativa al Ministero del lavoro per la cassa integrazione, finchè non si chiude non si potrà procedere alle nuove assunzioni nominali di 1.639 piloti e 3300 assistenti volo, ammesso che si trovino.
In questo bailamme Ryan Air ha impugnato davanti all’Ue la soluzione di scaricare l’aiuto di Stato palese che il Governo Italiano ha garantito ad Alitalia, visto che sarà poi lo Stato e trovarselo sul groppone.
Tra taluni che sono stati favoriti “nell’affare” almeno i contribuenti italiani hanno trovato qualcuno, come la Ryan Air, che è rimasto fregato come loro.
Lunga vita all’ex compagno Colaninno… e ai suoi compagni di merende
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