CARIGE: TRUFFA SU CASE E 21 MILIONI DI EURO IN SVIZZERA: “BERNESCHI A CAPO DI UN COMITATO D’AFFARI”
ARRESTATO L’EX PRESIDENTE DELLA BANCA LIGURE E ALTRI PROFESSIONISTI: L’ACCUSA E’ ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, TRUFFA E RICICLAGGIO
Compravendite di edifici che nel giro di un solo giorno fruttavano 15 volte il valore dell’investimento.
L’uomo dalle mani d’oro del mercato immobiliare era il faccendiere Ernesto Cavallini, persona a cui Banca Carige ha continuato a rinnovare il credito, nonostante condanne e fallimenti.
Ad acquistare gli immobili, a un prezzo gonfiato e fuori mercato, erano le società del comparto assicurativo di Carige, che a giudizio di Bankitalia hanno accumulato danni per almeno 100 milioni di euro.
Adesso, dice un’inchiesta della Guardia di Finanza, il mistero è svelato: non erano cattivi investimenti, ma operazioni concertate a cui partecipavano anche i vertici del gruppo-bancario assicurativo della gestione dell’ex presidente Giovanni Berneschi, che con quei soldi hanno investito in Svizzera.
Nei confronti dei destinatari dell’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Genova, vengono ipotizzati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata, riciclaggio e intestazione fittizia di beni.
Berneschi è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di finanza che sta eseguendo 7 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti coinvolti in una presunta truffa all’istituto bancario Carige. Berneschi, che è vicepresidente dell’Abi, è ai domiciliari.
Gli altri arrestati sono Ferdinando Giovanni Menconi, ex amministratore di Carige Vita Nuova (domiciliari), 71 anni; Ernesto Cavallini, imprenditore immobiliare (domiciliari), 70 anni; Davide Enderlin, svizzero, 42 anni, avvocato (in carcere); Sandro Maria Calloni, imprenditore, 65 anni (in carcere); Andrea Vallebuona, commercialista di Genova, 51 anni (carcere), Francesca Amisano, nuora di Berneschi 47 anni (carcere).
Le indagini che hanno portato all’arresto di Berneschi e degli altri indagati hanno preso il via dalla relazione della Banca d’Italia depositato in procura nel settembre 2013 e sul quale sono ancora in corso le indagini e gli accertamenti da parte della Gdf.
Secondo la procura esisteva un comitato d’affari «in cui Berneschi e Menconi pianificavano le operazioni finanziarie sfruttando i loro ruoli nel cda di Carige Nuova» mentre Vallebuona, Amisano, Enderlin, Calloni «si prestavano a effettuare attività di investimento e riciclaggio» con «complesse operazioni immobiliari e finanziarie».
Secondo la procura, Berneschi e Menconi «avvalendosi dei loro rispettivi ruoli di potere» hanno convinto il cda di Carige Vita Nuova a «effettuare due operazioni finanziarie» che secondo gli inquirenti configurano la truffa.
La prima operazione è avvenuta nel 206 e secondo la procura è prescritta mentre la seconda «è consistita nell’indurre la Carige Vita Nuova tramite una perizia gonfiata realizzata tramite lo stesso commercialista Vallebuona ad acquistare una quota della Assi 90, partecipata dalla svizzera Balitas a un prezzo di 5.600.000 euro risultata essere superiore di 45 volte il valore nominale».
Una cifra destinata ai reali beneficiari Berneschi e Menconi «soci occulti della Balitas».
Per la Guardia di finanza «Giovanni Berneschi, attuale vicepresidente di Abi e della Cassa di Risparmio di Carrara aveva creato un management fortemente condizionato dal carismatico leader ventennale sia del gruppo bancario che assicurativo».
Dal 2006 al 2009, secondo la Guardia di finanza, gli acquisti «gonfiati di società facenti capo a persone compiacenti hanno fatto in modo che fossero portati in Svizzera circa 21 milioni di euro».
Di questi, «parte è stata impiegati per un investimento immobiliare in territorio elvetico i cui effettivi titolari erano i vertici del gruppo Carige».
Figura centrale dell’inchiesta sarebbe il faccendiere milanese Ernesto Cavallini. La procura di Genova indagava sulle strane compravendite immobiliari orchestrate dall’immobiliarista Cavallini, come ad esempio quella di un complesso edilizio acquistato e rivenduto in un solo giorno a Carige Vita a un prezzo quindici volte superiore (da 650mila euro a 8,9 milioni di euro).
Il denaro o parte di esso ricavato con questo genere di plusvalenze sarebbe stato portato illecitamente in Svizzera.
(da “il Secolo XIX“)
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