CASALEGGIO, CRONACA MILANESE DELLA SCOMPARSA DEL “SAMURAI”
DAL TESTAMENTO POLITICO ALLA CAMERA ARDENTE DESERTA
È ormai sera quando si decidono le sorti del MoVimento 5 stelle. Vale a dire, il futuro pentastellato privo del suo guru.
Beppe Grillo raggiunge in treno Milano da Napoli, dove ha annullato tutti i suoi impegni. È scosso, provato.
Si è dato appuntamento con Fico e Di Maio (l’unico che è passato all’Istituto Auxologico Italiano a trovare i parenti di Casaleggio) da qualche parte, c’è chi dice in hotel, chi alla Casaleggio associati.
Sta di fatto che vanno messe a punto alcune cose: come per la giornata odierna è stato scelto il silenzio per rispettare la scomparsa del Samurai, bisognerà pensare a giovedì, quando a Santa Maria delle Grazie a Milano alle 11 si terranno i funerali.
Chi parlerà ? E poi ancora e soprattutto pensare al futuro, al testamento lasciato dal cofondatore dei 5 stelle.
Secondo fonti rilanciate dall’Ansa, un testamento vero e proprio: degli appunti con indicazioni da seguire per le politiche del 2017.
Dunque un testamento “politico” per i fedelissimi, il direttorio, linee guida pianificate da tempo, dato che “lui che sapeva di essere malato aveva pianificato tutto”. dicono fonti ben informate.
Strategie in vista della prossima partita elettorale da condividere con la base, con il popolo dell'”uno vale uno” tanto amato dal Guru.
Quella base che, a differenza dei tanti messaggi di cordoglio rimbalzati in rete, a Milano ha scelto di tenere un profilo basso.
A metà pomeriggio arriva una camionetta della polizia, scendono cinque poliziotti e si schierano davanti ai cancelli dell’Istituto Auxologico Italiano di via Bianchi.
Si potrebbe pensare che siano lì per mantenere l’ordine, magari di una calca di attivisti del Movimento 5 stelle giunti al capezzale di Gianroberto e invece no, arrivano soltanto per gestire i giornalisti: gli unici presenti.
È una giornata che veste lo stile e i modi del Guru a cinque stelle quella di Milano davanti all’istituto dove è deceduto alle 7 del mattino.
Vige il silenzio, il rigore di non parlare con la stampa, l’assoluto riserbo. I media sono tenuti alla larga.
Dentro, là dove domani verrà allestita la camera ardente “aperta solo ai famigliari” fanno sapere dalla Caseleggio Associati, c’è il figlio Davide e il resto della famiglia. Fino alle 15 in via Bianchi non arriva nessuno: il lutto viene elaborato nella realtà virtuale, con migliaia di Rip e messaggi di condoglianze che corrono sui social ma a Milano, dove Casaleggio è morto in seguito a un ictus, non si vedono fiori, nè bandiere a cinque stelle (una per la precisione), nè tanto meno lettere, biglietti o lacrime.
L’unico ad arrivare intorno alle 15, senza dire niente, è il vice presidente della Camera Luigi Di Maio. Anche lui rispetta il silenzio che i Cinque stelle si sono autoimposti: non parla e sale veloce ad abbracciare i famigliari.
Si rincorre la voce che Beppe Grillo, che a Napoli ha annullato spettacoli e impegni, stia per arrivare in treno a Milano. “Non verrà nessuno, nè amici nè parenti” esce un responsabile della sicurezza per avvertire i cronisti “potete andarvene”.
Passa qualche curioso: “Quando apre la camera ardente? Quando e dove saranno i funerali?”. “Non possiamo rilasciare dichiarazioni” replica un uomo che si fa portavoce della famiglia. È tutto così “segreto”, come ad alimentare l’alone di mistero e di riserbo che ha sempre caratterizzato il “Samurai”, il cofondatore del MoVimento pentastellato.
Verso le 18 compare una simpatizzante del movimento riconoscibile dalla spilletta che porta sulla giacca. È una donna bionda che ha da poco perso il marito: “Per Casaleggio provavo amore. Ho sentito il bisogno di venire a rendergli omaggio perchè lui è un grande. Lui è morto, ma il MoVimento non morirà mai”.
Gli altri, quelli del direttorio, non arrivano. Tanto meno autorità istituzionali.
È l’ora in cui chiudono gli uffici e in una via Bianchi con le telecamere appoggiate sull’asfalto si materializza pian piano un gruppetto di altri simpatizzanti M5s.
Non hanno voglia di parlare più di tanto, solo di celebrare il Guru in silenzio.
“Lui sarà pur morto – sussurra uno – ma le sue idee vanno avanti. Aspettiamo di sapere cosa ci dirà Beppe”.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply