CASO ALDOVRANDI, GLI ISCRITTI DEL SAP SI RIBELLANO: “SPIEGAZIONI O STRACCIAMO LA TESSERA”
SULLA PAGINA FB DEL SINDACATO I COMMENTI DEI MILITANTI DELUSI DAI VERTICI: “NOI DOVREMMO ESSERE D’ESEMPIO”
Dopo gli applausi, i fischi.
Sono decine i commenti indignati che ha collezionato la pagina Facebook del Sap, il sindacato di polizia che ieri, a Rimini, ha salutato con un’ovazione gli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi.
Ad arrabbiarsi sono anche alcuni iscritti della stessa organizzazione sindacale, che adesso minacciano di stracciare la tessera e dicono: “Dovremmo essere un esempio per la comunità “.
“Siamo il primo sindacato a lottare per i diritti del poliziotto. Ma penso che i vertici del Sap hanno esagerato. Sicuramente viviamo un momento particolare dove tutti ci attaccano e ci bistrattano. Ma da qui ad applauire dei colleghi che per colpa hanno cagionato la morte di un ragazzo…Resto sempre convinto che la legge c’è e noi dobbiamo essere d’esempio”.
Più netto il commento di Gianluca, che preannuncia già l’addio dal Sap: “Io a ottobre tolgo la tessera. Bisogna essere uniti e far rispettare i proprio diritti (abbiamo sempre i contratti bloccati con stipendi da fame). Ma bisogna punire e star contri chi con questi gesti infanga il nome della polizia. Poi andiamo a Roma a prendere botte da orbi”.
Tra la pioggia di commenti – qualcuno pubblica anche la foto di Federico Aldrovandi con la testa coperta di sangue – arriva anche quello di Gaetano, che chiama in causa i suoi vertici: “Il segretario nazionale spieghi tale gesto agli iscritti. Noi paghiamo un sindacato per difendere i diritti dei poliziotti che si fanno il culo sulla strada e combattono la criminalità . Gente che difende i diritti dei cittadini. Non pago per coloro che applaudono gli ex colleghi che si sono macchiati di infami delitti e che sono stati condannati, macchiando di sangue anche la divisa di chi fa il proprio dovere con dignità . Spieghino agli iscritti e alla gente il significato di tali applausi”.
Rosario Di Raimondo
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