“CHIESA FERMA SU DONNE E GAY”. LA RIVOLTA LAICA DEL SINODO: L’ASSEMBLEA SINODALE DELLA CEI NON HA VOTATO IL DOCUMENTO CONCLUSIVO GIUDICATO TROPPO VAGO E RETICENTE SU QUESTIONI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ”
IL CAMMINO SINODALE FU CONVOCATO 4 ANNI FA DOPO LE SOLLECITAZIONI DEL PAPA E MOLTE RILUTTANZE – IN QUESTI ANNI I FEDELI, I TEOLOGI, GLI STESSI VESCOVI, INCORAGGIATI DALLE APERTURE DI BERGOGLIO, HANNO CAPITO CHE NON CI SONO TEMI TABÙ
«Non succedeva dai tempi di papa Sisto!», scherza il cardinale Matteo Zuppi. E in effetti non accade spesso che la Cei cancelli un’assemblea. È successo per la morte di papa Wojtyla e per la pandemia. Quella di maggio prossimo è stata sconvocata per un fatto altrettanto straordinario: i vescovi avrebbero dovuto vidimare il documento approvato dall’assemblea, ma ieri padri e madri sinodali — un migliaio, oltre la metà laici — si sono rifiutati di votarlo perché troppo generico, vuoto. «Sembrava scritto 40 anni fa», dice un partecipante.
Non sarà la rivoluzione ma la cosa è eclatante. E ha due letture, una procedurale e l’altra politica. La prima: i moltissimi contributi arrivati dalle 226 diocesi italiane sono stati riassunti in 46 mila battute e 50 proposizioni. I delegati giunti in Vaticano non ci hanno ritrovato le tante questioni emerse in 4 anni di discussioni.
Non che fossero tutti d’accordo, anzi, ma c’era troppo poco su omosessualità, ruolo delle donne, corresponsabilità nella gestione delle parrocchie, trasparenza di bilanci, abusi sessuali. Poco o niente sulla Cei, tanti «bisognerebbe», «è auspicabile », e sui temi sociali poco più di una riverniciatura bergogliana. [.
Monsignor Erio Castellucci — uno dei vescovi che più si è speso per far decollare il sinodo — si è preso la colpa: «Eravamo come gli orsacchiotti usati da bersaglio al luna park».
Impensabile fino a poco tempo fa. Perché — ed è la lettura politica — il cammino sinodale italiano è stato convocato dopo molte sollecitazioni di Francesco e molte riluttanze. In quattro anni i fedeli, i teologi, gli stessi vescovi hanno scoperto un modo nuovo di essere Chiesa. Si può discutere, anche animatamente, non ci sono temi tabù. Il testo sterilizzava tutto. «Anni fa», dice un veterano, «alla fine avremmo abbozzato e votato». Stavolta no.
(da La Repubblica)
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