COMUNISTI ITALIANI A MOSCA PER I CENTO ANNI DELLA RIVOLUZIONE
UNA FOLTA DELEGAZIONE COMPOSTA DA PC, PCI, RIFONDAZIONE HA PARTECIPATO OGGI ALLE CELEBRAZIONI DELL’ANNIVERSARIO
In Russia i cento anni della Rivoluzione d’Ottobre sembra che interessino più agli stranieri che non ai russi stessi.
Oggi, 7 novembre, data esatta dell’anniversario – corrispondente al 25 ottobre del calendario giuliano allora in uso nella Russia zarista – le bandiere rosse sventolano sulla Piazza Rossa di Mosca.
Ma sono soprattutto quelle di oltre cento delegazioni straniere di partiti comunisti, fra cui una nutrita rappresentanza italiana, composta da Pc, Pci e Rifondazione comunista.
Il presidente Vladimir Putin non parteciperà alle celebrazioni, nè tantomeno alla marcia al centro della capitale guidata dal Partito comunista russo (Kpfr), alla quale prendetanno parte studiosi, ricercatori e nostalgici oltre a partiti e movimenti politici di diversi paesi che hanno abbracciato il socialismo tra cui Cina, Corea del Nord, Cuba e Vietnam. Eppure la rivoluzione compie cent’anni, quando nella notte tra il 6 e il 7 novembre 1917 (24 e 25 ottobre), le formazioni armate dei bolscevichi guidate da Lenin occuparono i centri nevralgici di Pietrogrado.
Il giorno seguente, cadde anche il Palazzo d’Inverno, una specie di “Bastiglia zarista”, simbolo stesso della rivoluzione.
“Bisogna capire che la gente è stanca delle tragedie e non bisogna continuare a rimarcare”. Così il politologo, Sergey Markov, considerato vicino al presidente, spiega il quasi totale disinteresse del potere centrale russo allo storico anniversario.
“La popolazione sostiene questa posizione, del governo e di Putin”, aggiunge.
Tra le delegazioni italiane, come detto, c’è quella del Partito comunista guidata dal segretario Marco Rizzo, che per l’occasione ha presentato anche il suo nuovo libro “Urss, a cento anni dalla rivoluzione sovietica, i perchè della caduta”, edito da Male edizioni.
E che ha organizzato a Roma per sabato 11 novembre un grande corteo nazionale di giovani e lavoratori che partirà alle 16 dal Colosseo.
Presente alla sfilata di Mosca anche Rifondazione Comunista con il segretario nazionale Maurizio Acerbo e Marco Consolo, responsabile Esteri del partito.
Ma il gruppo più numeroso è senza dubbio quello del Partito comunista italiano guidato da Mauro Alboresi: ben 80 delegati da tutta Italia che, accollandosi tutte le spese del viaggio nella capitale russa, hanno deciso di portare la loro testimonianza.
Infine il Partito comunista dei lavoratori di Marco Ferrando ha tenuto diverse iniziative in Italia sulla Rivoluzione d’Ottobre, che si concluderanno sabato 11 a Reggio Calabria.
Nel 1917 la Russia era un Paese arretrato e sull’orlo del collasso. Governata per secoli da dinastie di zar, i sovrani russi dai poteri pressochè assoluti, la Russia era rimasta una monarchia dai tratti medievali, con un’industria quasi assente, un Parlamento (chiamato Duma) privo di poteri effettivi e una popolazione numerosa, povera e legata quasi esclusivamente all’attività agricola. La partecipazione alla Prima Guerra Mondiale non fece che peggiorare la situazione.
Questa serie di malcontenti portò il paese dritto verso la Rivoluzione, dalla quale nascerà un nuovo ordine per quella nazione che, dal 1922 e fino al 1989, tutto il mondo avrebbe conosciuto come Unione Sovietica.
(da agenzie)
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