CONSULENZE ALL’ESTERO E SOGGIORNI DI LUSSO: L’INCHIESTA DI LE SOIR SUI VIAGGI DEGLI EURODEPUTATI
QUELLI CHE VIAGGIANO PIU’ SPESSO A SCROCCO SONO I SOVRANISTI
Dopo lo scandalo di corruzione del Qatargate, tra i deputati del Parlamento europeo è scattata una corsa ad aggiornare il registro della trasparenza. A notare la strana tendenza è il quotidiano belga Le Soir, che ha analizzato oltre 328 dichiarazioni – riguardanti 140 eurodeputati – pubblicate da inizio legislatura, di cui 100 depositate soltanto nelle ultime settimane, proprio in seguito allo scoppio dello scandalo ha travolto l’Eurocamera.
Nel registro della trasparenza sono comparsi improvvisamente centinaia di viaggi di lavoro e soggiorni di lusso. In alcuni casi a spese del Parlamento Ue, in altri a spese di organizzazioni o Paesi terzi. Tutti viaggi perfettamente regolari e documentati – non sempre in modo tempestivo – ma che potrebbero anche rivelare uno degli strumenti di influenza più usati da alcuni governi che avrebbero interesse a condizionare i deputati europei.
Il recordman di viaggi
Il primo in classifica per numero di viaggi rendicontati è il tedesco Reinhard Bütikofer, esponente del gruppo dei Verdi e membro della commissione Affari esteri. Da inizio legislatura, l’eurodeputato ha compiuto 22 viaggi in 13 Paesi diversi, tra cui Australia, Russia, Cina, India e Stati Uniti, tutti pagati dal budget del Parlamento Ue. Ci sono viaggi, poi, destinati a far discutere più di altri. Come quello del polacco Radoslaw Sikorski, che ogni anno viene ospitato in un resort a 5 stelle per offrire la sua consulenza al Sir Bani Yas Forum, negli Emirati Arabi Uniti. Un’attività che gli frutta un compenso annuo di 90mila euro.
Le mete più ambite dai conservatori
I parlamentari che viaggiano più spesso sono quelli del gruppo Ecr, il più a destra del Parlamento Ue. È riconducibile a loro, infatti, circa il 25 per cento dei viaggi documentati nel registro della trasparenza. Tra le mete più ambite dai conservatori europei ci sono l’India e la Russia.
Tra i banchi della sinistra, invece, spuntano anche le 22 notti di soggiorno in Venezuela dello spagnolo Manu Pineda, pagate dal Partito Socialista del paese sudamericano. Presente nell’inchiesta di Le Soir, infine, anche il viaggio in Qatar dei socialisti Marc Tarabella, Alessandra Moretti, Christian Silviu Busoi. La visita, organizzata su invito del Comitato nazionale per i diritti umani del Qatar, risale al febbraio 2020. La dichiarazione al registro trasparenza, però, è avvenuta solo qualche settimana fa, a scandalo scoppiato.
(da Open)
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