CONTE AL RUSH FINALE, ALLE 12 PARLA ALLA CAMERA
CACCIA AI VOTI: ALLA CAMERA I SI’ AL GOVERNO POCO SOPRA LA MAGGIORANZA ASSOLUTA DI 316 VOTI, AL SENATO TRA 152 E 156
Inizia la sfida in Aula per il premier Giuseppe Conte dopo la rottura con Matteo Renzi. E sui numeri si naviga a vista. Alle 12 il premier è alla Camera per rilanciare la sua azione di governo e martedì mattina al Senato per il voto decisivo.
Pallottoliere alla mano, i calcoli sono sempre più complicati.
Alla Camera, i sì al governo dovrebbero superare la maggioranza assoluta di 316, ma senza eccedere troppo. I più ottimisti fra i supporter del premier azzardano di poter arrivare a quota 156 voti al Senato ma i numeri certi, al momento, sono 152, con la senatrice Liliana Segre che ha detto che domani sarà a Palazzo Madama in sostegno di Conte.
Per la fiducia, per esempio, serve la metà più uno dei votanti. Per lo scostamento di bilancio, invece, si deve superare la soglia dei 161 voti. Palazzo Madama conta 321 membri, anzi 320 perchè il presidente non vota. Insomma, i calcoli si sprecano ma i numeri sono ancora piuttosto incerti. Sono giornate di colpi di scena e nessuno dà niente per scontato
I numeri alla Camera
La prima prova oggi è alle 12 a Montecitorio dove, fatta esclusione di malattie e assenze per altri motivi, la maggioranza può contare sui 191 voti del M5s, sui 92 del Pd e sui 12 di Leu, più quelli di Michela Rostan (renziana ma che proprio ieri ha annunciato che voterà a favore del governo) e di Vito De Filippo, che è uscito da Iv per tornare al Pd. Ci sono poi i deputati del gruppo Misto: al momento, fra loro i pro-governo vengono calcolati fra 18 e 21. Si arriverebbe così a 315-318. La maggioranza assoluta di 316 (315 se si toglie Pier Carlo Padoan, presidente designato di Unicredit, che ha lasciato la Camera senza essere sostituto) potrebbe essere superata con slancio maggiore se arrivassero nuove adesioni da quella decina abbondante di deputati del gruppo Misto non ancora schierata, che la maggioranza cercherà fino all’ultimo di arruolare. Fra loro c’è, per esempio, il voto favorevole dell’ex ministro Lorenzo Fioramonti.
I numeri al Senato
Al Senato la maggioranza assoluta è di 161 voti. I sicuri in sostegno di Conte al momento sono 151-152, un cifra data dalla somma dei senatori del M5s (92), del Pd (35), del Maie-Italia 23 (4), di Leu (6) e delle Autonomie (8). A cui si aggiungono il senatore a vita Mario Monti e i costruttori: Sandra Lonardo (ex FI, moglie di Mastella), gli ex M5s Maurizio Buccarella e Gregorio de Falco. E poi Sandro Ruotolo (Misto). Il conto include anche Riccardo Nencini (del Psi che ha dato il simbolo a Renzi per la formazione del gruppo Italia viva al Senato). La senatrice a vita Liliana Segre ha fatto sapere che domani ci sarà e voterà la fiducia a Conte “per senso di dovere e indignazione civile”. Si potrebbe arrivare a 156 se fossero presenti in aula anche gli altri senatori a vita Renzo Piano e Carlo Rubbia. E se i costruttori riuscissero a prendere anche gli ex cinquestelle Lello Ciampolillo e Luigi di Marzio. Iv come ha annunciato dovrebbe astenersi.
(da “La Repubblica”)
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