“DA UNA PARTE GLI ONESTI, NOI, DALL’ALTRA TUTTI I PARTITI”: COSI’ PARLAVA IL CANDIDATO M5S SICILIANO ARRESTATO PER ESTORSIONE
FABRIZIO LA GAIPA APPARIVA COME L’IMPRENDITORE “DEDITO A CREARE POSTI DI LAVORO IN SICILIA”… LE FALSE BUSTE PAGA E GLI ILLECITI CON IL FISCO
Fabrizio La Gaipa, 42 anni, imprenditore alberghiero di Agrigento, candidato alle scorse regionali con il M5S nella lista di Giancarlo Cancelleri, è stato arrestato per tentata estorsione ai danni di alcuni suoi dipendenti, e è ora agli arresti domiciliari.
Secondo l’inchiesta – che nasce da sei esposti in Procura e, fanno sapere gli inquirenti, ha trovato riscontri solidi – avrebbe costretto alcuni dipendenti a firmare false buste paga, e in più avrebbe commesso seri illeciti nelle dichiarazioni al fisco .
Non male, per un uomo del partito che gridava «onestà onestà » e vantava una sorta di presunta diversità morale.
Ma chi è La Gaipa?
Il personaggio merita di essere raccontato meglio, amante di Pirandello e dei film di George Clooney, tutto dedito all’arte, al turismo colto e alla promozione della Sicilia «e del bello», proprietario di un albergo agrigentino di lusso, il “Costazzurra Museum&Spa”, dove facevano massaggi con antichi strumenti in terracotta, già presidente del Consorzio turistico Valle dei Templi.
La Gaipa deve aver intrattenuto un buon rapporto con Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, ritratti in foto sorridenti e abbronzatissimi accanto a lui e a Giancarlo Cancelleri. La foto è stata pubblicata nell’ottobre scorso, quando i big del Movimento si sono felicemente fermati a chiacchierare con lui e a immortalarsi, a margine di un buffet, segno di una certa vicinanza di La Gaipa al gruppetto leader del Movimento, quello di Di Maio e Cancelleri, che ha ottenuto un buonissimo risultato in termini di voti in Sicilia ma non è riuscito a portare Cancelleri alla presidenza della Regione.
La notizia del suo arresto, con gravissime accuse, stride un po’ – va detto – col quadretto di La Gaipa che tendevano a consegnarci le sue patinate e pensose interviste pubbliche. Prendiamone una rilasciata ad “Agrigento Oggi”, di neanche un mese fa.
La Gaipa vi appariva come l’imprenditore in camicia bianca tutto dedito a creare posti di lavoro «per il bene dei nostri figli»: «Assistiamo – diceva – a un gravissimo impoverimento sociale causato dalla fortissima emigrazione. Ormai praticamente ogni famiglia ha uno o più figli che sono dovuti andare a cercare una prospettiva migliore lontano da questa terra. Dobbiamo tornare a dare opportunità ai nostri figli. Bisogna creare posti di lavoro ed oggi l’unica opportunità è offerta dalle aziende, specie quelle piccole e medie che rappresentano la spina dorsale dell’economia dell’Isola».
La Procura ritiene però che i metodi da lui usati non fossero il massimo bene dei nostri figli.
La Gaipa si scagliava contro «decenni di malgoverno» che hanno costretto «tutta la Sicilia si trova a vivere una condizione di profonda crisi».
Arringava contro «il totale abbandono» della provincia agrigentina. Sosteneva che solo il programma M5S, e il suo in particolare, avrebbero potuto risollevarla: si rinasce solo «ridando dignità ai cittadini dell’agrigentino attraverso il completamento delle opere pubbliche e il ritorno ad una cultura del bello. Solo in questa maniera si creeranno i presupposti per una rinascita sociale ed economica vera e duratura».
Ma è negli slogan finali, che La Gaipa si superava, mettendo da una parte gli onesti, lui e il M5S, dall’altra tutti gli altri: «Mi pare evidente che in queste elezioni si combatta una battaglia in cui da una parte ci sono i cittadini e dall’altra la vecchia politica che ci ha portato alla situazione insostenibile in cui siamo».
Concludeva che «l’unico alleato del Movimento 5 Stelle sono i cittadini onesti e liberi». Parole onestamente profetiche.
(da “La Stampa”)
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