DANNEGGIANO AMBULANZA CHE FA SERVIZIO ANTI-COVID IMBRATTANDOLA CON CROCI CELTICHE
BISOGNEREBBE AUMENTARE I RICOVERI A PSICHIATRIA
Il vetro dell’ambulanza rotto e le croci celtiche disegnate sul simbolo dell’organizzazione: questo si sono trovati di fronte gli operatori della Brigata Sanitaria Soccorso Rosso, no-profit che, dal dicembre del 2020, opera sul territorio milanese offrendo “tamponi sospesi” ed esami di screening gratuiti a tutte le categorie sociali più fragili per fronteggiare l’emergenza da Coronavirus.
«All’inizio abbiamo pensato a un dispetto», racconta a Open uno dei responsabili della Brigata, Riccardo Germani, dopo dopo il blitz, avvenuto la mattina del 31 marzo. «La sera precedente ci hanno rotto il vetro e la successiva hanno disegnato croci celtiche, rompendo anche un fanalino dell’ambulanza».
Nata dall’unione di Cobas Adl e Medicina Solidale, l’organizzazione, che ha sede presso la Camera del Non-Lavoro di via Volta, struttura occupata nel quartiere Moscova, esiste grazie all’impegno di circa 50 tra medici e operatori sanitari che «una volta terminato il loro lavoro nelle strutture dove sono impiegati, mettono a disposizione la loro professionalità », spiega Germani.
«Lo facciamo per le persone che subiscono, nel contesto dalla pandemia, un evidente falla nel sistema della sanità milanese, offrendo un servizio di monitoraggio a tutti coloro che ne hanno bisogno. Le persone che vengono da noi sono le più diverse, la maggior parte sono pensionati, precari, migranti, rider e residenti delle case popolari che non possono permettersi gli esami utili a prevenire i rischi di diffusione del virus», prosegue il volontario.
Già lo scorso 9 gennaio, la Brigata Sanitaria Soccorso Rosso aveva visto squarciato il tendone dove vengono eseguiti i tamponi, un presidio sanitario fisso in piazza piazzale Baiamonti, a pochi passi dalla stazione Garibaldi.
«Non vogliamo che questa azione subita, nè il nostro lavoro, diventino oggetto di strumentalizzazioni a fini elettorali», dichiara Germani. «I nostri scopi sono evidentemente quelli di rispondere a certe mancanze. Al momento, non abbiamo ricevuto alcun messaggio dalla politica milanese, tanti però dalle persone».
(da Open)
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