DECRETO SUL FEDERALISMO FISCALE: LA TASSA SULLA CASA RIENTRA DALLA FINESTRA
TREMONTI ANNUNCIA: “AI COMUNI MAGGIORI POTERI FISCALI NEL CAMPO IMMOBILIARE E TERRITORIALE…” NON PIU’ ICI, SI CHIAMERA’ IMU: LA FILOSOFIA DI ACCORPARE LE IMPOSTE, PER AUMENTARLE SENZA FARSENE ACCORGERE…SERVIRA’ AI COMUNI PER TAPPARE I BUCHI DEI TAGLI STATALI, COSI’ IL GOVERNO FA BELLA FIGURA
La vita politica di Berlusconi è contrassegnata dal motto “Meno tasse per tutti”, fin dal momento della sua discesa in campo: purtroppo, per circostanze varie, in quindici anni sono solo aumentate, mai diminuite.
A parte il caso dell’Ici, che è opportuno ricordare nel suo sviluppo: nel 2006 il governo Prodi eliminò l’Ici sulla prima casa per i redditi più bassi, fino a 50.000 euro.
Nel 2008 Berlusconi vinse le elezioni promettendo di abolire completamente l’Ici anche per i redditi più alti, superiori ai 50.000 euro.
Veniamo ai nostri giorni.
Nel corso del 236° anniversario della Guardia di Finanza, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha annunciato che il federalismo fiscale arriverà sul tavolo del governo nei prossimi giorni.
Nella bozza del decreto base, ha precisato Tremonti, ci sarà “il ritorno ai Comuni del potere fiscale nel loro comparto naturale di competenza: immobiliare e territoriale”.
In poche ore si sparge la voce che in pratica ciò potrebbe dare origine a un ritorno dell’Ici: per il governo cerca di gettare acqua sul fuoco prima Calderoli che parla di “accorpamento di imposte oggi spezzettate” e poi altri esponenti che annunciano un “lavoro di unificazione in un’unica tassa”.
Torna il concetto del service -tax, annunciato mesi fa, ma con una integrazione sospetta: dietro la cortina fumogena delle parole, Tremonti ha detto due cose importanti.
Agli amministratori locali che protestano per i tagli previsti dalla manovra governativa, il ministro concede mano libera per coprire i buchi di bilancio con il solito sistema dell’aumento delle imposte locali.
In pratica, se un Comune si è visto tagliare le entrate statali del 20%, potrà mettere tasse per recuperare lo stesso importo dai cittadini.
Agli italiani tutti invece, il ministro ha spiegato che, in seguito al federalismo fiscale, i comuni potranno reintrodurre l’imposta comunale sugli immobili.
In fondo basta cambiargli nome, non più Ici, ma Imu.
E nessuno così potrà dire che hanno reintrodotto l’Ici.
Mentre l’Imu sarà di fatto la somma delle varie imposte locali che già si pagano, maggiorate nel caso di necessità dalla tassa sulla casa.
Le mani nelle tasche degli italiani pero non le metterà il governo Berlusconi, ma i Comuni, quindi prendetevela con loro: questa è la morale.
Alla fine pagano sempre i soliti, si sente dire in giro.
Chi ha di più, non paga di più, in Italia.
In Gran Bretagna segnaliamo che il governo conservatore ha aumentato i prelievi sui capital gain al 28%, da noi si continua a pagare solo il 12%.
Che ci sia qualche differenza di impostazione con la nostra destra fasulla?
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