COTA A CASA? IL 1 LUGLIO IL TAR DECIDE SU DUE RICORSI CHE PORTEREBBERO ALL’ANNULLAMENTO DELLE ELEZIONI
RIGUARDA TRE LISTE APPARENTATE A COTA CHE HANNO PORTATO 50.000 VOTI (LO SCARTO CON LA BRESSO E’ DI 9.000)…. IN QUELLA DEI “PENSIONATI PER COTA” ACCERTATE FIRME FALSE, IN ALTRE DUE, SIMBOLI CONFONDIBILI E MANCANZA DI FIRME PER LA PRESENTAZIONE..CHIAMPARINO SI STA SCALDANDO
Il Tar del Piemonte il 1 luglio dovrà pronunciarsi su due diversi ricorsi che chiedono l’annullamento del voto regionale e il centrodestra è in agitazione. Da un lato Cota sostiene che “i golpe si fanno in Sudamerica, se accadesse qua sarebbe una rivolta, non è facile rubare le elezioni”, dall’altro il Pdl ha tappezzato Torino di manifesti pro-Cota e organizza per lunedi una fiaccolata “per difendere il voto dei piemontesi da chi non sa perdere”.
A sinistra il sindaco di Torino Chiamparino replica: “In Italia esiste il diritto: i ricorrenti hanno diritto di fare ricorso”.
Anche perchè lo stesso Berlusconi parlò in passato, in occasione della vittoria di Prodi, di voto fasullo e di schede da verificare.
Non si comprende quindi perchè i ricorsi non li possano fare anche gli altri, se si ritengono danneggiati: la legalità non è un optional per nessuno.
In realtà il timore del centrodestra è che possano essere accolti, in quanto basati su fatti piuttosto circostanziati e che vedono emergere anche risvolti penali.
Cota aveva già tamponato il ricorso della presidente uscente Bresso con una poco nobile (per entrambi) trattativa che aveva portato la Bresso alla presidenza del comitato delle regioni della Ue.
Vediamo di spiegare in cosa consistono i due ricorsi che potrebbero annullare i risultati di una regione ritenuta chiave per il centrodestra e soprattutto per la Lega.
I due ricorsi al Tar sollevano eccezioni contro la presentazione di tre liste apparentate a Cota e che hanno ricevuto 50.000 voti, a fronte di un margine di vittoria sulla Bresso di appena 9.000 voti.
Si tratta di una lista centrista di un ex Udc, quella dei Verdi Verdi e quella dei Consumatori.
Inoltre è stata contestata la lista “Pensionati per Cota”, guidata da un ex consigliere regionale iscritto ora nel registro degli indagati: molte firme risultano false, persino alcune di quelle dei candidati in lista, non solo dei presunti sottoscrittori.
In attesa di una sentenza penale di primo grado, il Tar potrebbe sospendere il giudizio sulla lista dei Pensionati ed esprimersi sulle altre tre.
Diversi esperti di diritto ritengono che vi sarebbero elementi sufficienti per un annullamento.
In relazione sia a simboli confondibili con altri, sia alla mancanza delle firme di presentazione.
In caso di ripetizione delle elezioni, il centrosinistra metterebbe questa volta in campo il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che ha un peso ben diverso dalla Bresso.
Da qui si può ben capire il nervosismo che aleggia nel centrodestra e negli ambienti leghisti.
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