DIETROFRONT M5: QUELLE VISITE DI DI BATTISTA, MORRA E LOMBARDI A BECCIU E FISICHELLA
E TRA I PARLAMENTARI CINQUESTELLE NON SONO POCHI QUELLI “SENSIBILI” A RACCOGLIERE CONSENSI NEL MONDO CATTOLICO
Nel giro renziano la preoccupazione c’era da qualche giorno: «Alcuni senatori grillini potrebbero non votare il ddl Cirinnà ». Il premier era stato informato della cosa.
Da tempo un canale si era aperto tra M5S e Vaticano.
Alessandro Di Battista e Nicola Morra furono ricevuti dal sostituto segretario di Stato Giovanni Angelo Becciu.
Di Battista, che molto si adoperò in tal senso, lo raccontò così: «L’incontro è stato cordiale e si è parlato soprattutto di pace e contrasto agli interventi armati».
I romani hanno lavorato sottotraccia: Roberta Lombardi è andata, col fido Marcello De Vito, in udienza da monsignor Fisichella (lo spunto era il giubileo).
All’ultimo meeting di Cl, il M5S accettò l’invito di andare a parlare. Di Maio mandò il fedelissimo Mattia Fantinati. Una cosa che sarebbe stata inconcepibile, per il Movimento delle origini.
In Senato, dietro la compattezza ufficiale, ci sono vari lavorii. Qualche giorno fa, parlando a diversi suoi colleghi, il senatore del M5S Sergio Puglia constatava che «certo sul tema delle adozioni bisognerebbe riflettere molto meglio di quanto sia stato fatto». Puglia, oltre che supercattolico, è campano, come Di Maio, e prima che il vicepresidente della Camera andasse a vivere con la sua fidanzata, Silvia Virgulti, era a tal punto vicino a Di Maio da dividere con lui (e con Carlo Sibilia) l’appartamento.
In fondo, per ragioni diverse, se cadesse la stepchild adoption farebbe comodo a tanti, nel grande gioco che Di Maio sta tessendo con Renzi.
A Montecitorio sono molto esposte in campagne tradizionaliste e cattoliche – hanno anche partecipato a un incontro preparatorio del Family day, intitolato «Parlamentari per la famiglia» – Tiziana Ciprini, Marta Grande, Azzurra Cancellieri.
A quell’incontro c’erano, per capirci, personaggi come Paola Binetti, Rocco Buttiglione, Carlo Giovanardi e Roberto Formigoni. Coordinava un deputato Ncd, Alessandro Pagano.
D’Incà è così cattolico che a Roma vive dalle suore. L’ex capogruppo Nicola Morra è considerato ottimo interlocutore dall’Opus dei.
Alberto Airola, senatore piemontese, avvisa: «Noi rispettiamo i cattolici, però non possiamo farci dire la linea da loro».
Ma i voti segreti possono essere tanti, come i sussulti dei cattolici più praticanti.
Jacopo Iacoboni
(da “La Stampa”)
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