ECCO LA PROVA CHE GRILLO HA MENTITO: LO SCREENSHOT DEL QUESITO POSTO ON LINE SU CUI AVEVANO VOTATO GLI ISCRITTI
PERCHE’ NON RACCONTA PIUTTOSTO I CONTATTI CON IL VATICANO DI QUESTI GIORNI?
Libertà di coscienza sulla cosiddetta stepchild adoption e sul disegno di legge nel suo complesso. È questa l’indicazione arrivata dal blog di Beppe Grillo ai parlamentari del Movimento 5 Stelle in vista dell’inizio delle votazioni sul ddl Cirinnà sulle unioni civili.
Le motivazioni? «Nel disegno di legge è prevista la “stepchild adoption”, letteralmente “adozione del figliastro”, per le coppie omosessuali. Questo è il punto in cui le sensibilità degli elettori, degli iscritti e dei portavoce MoVimento 5 Stelle sono varie per questioni di coscienza. Nella votazione online che si è svolta a ottobre 2014 non era presente alcun accenno alle adozioni e gli iscritti del M5S non hanno potuto dibattere su questo argomento specifico».
Si materializza, così, lo scenario ipotizzato nei giorni scorsi dopo che un articolo pubblicato da La Stampa aveva raccontato del dialogo tra grillini ed esponenti del Vaticano sul ddl Cirinnà .
Tanto è bastato per far esplodere la protesta sul blog di Grillo e in tutta la rete, dove l’hashtag #dietrofrontM5S ha già raggiunto i vertici della classifica italiana dei tred topic.
Tra gli altri c’è chi accusa il Movimento di mentire proprio sulle ragioni della decisione.
Nella consultazione tenuta a ottobre del 2014, infatti, il quesito posto agli iscritti non escludeva affattoil tema della stepchild adoption.
Il testo, a favore del quale hanno votato 3908 attivisti del M5S, parlava di «diritti e doveri della coppia equiparati al matrimonio ma con esclusione della possibilità di adottare figli estranei alla coppia».
La stepchild adoption (già consentita per le coppie eterosessuali) rientra quindi perfettamente nel novero dei diritti contemplati dal quesito, a meno che non si voglia sostenere che il figlio del coniuge sia estraneo alla coppia unita civilmente.
A far montare ancor di più la polemica, però, è la chiusura del messaggio pubblicato sul blog: «Non si fa ricorso a un’ulteriore votazione online perchè su un tema etico di questa portata i portavoce M5S al Senato possono comunque, in base ai dettami della loro coscienza, votare in maniera difforme dal gruppo qualunque sia il risultato delle votazioni».
E c’è già chi parla di democrazia diretta a giorni alterni.
Francesco Zaffarano
(da “la Stampa”)
Leave a Reply