E ALLA FINE SI SCOPRI’ CHE I “DIROTTATORI” DELLA DICIOTTI NON AVEVANO MINACCIATO NESSUNO
NESSUNA MINACCIA DI TAGLIARE LA GOLA AI MARITTIMI, MIMAVANO SOLO COSA LI AVREBBE ASPETTATI SE RISPEDITI IN LIBIA
Dirottatori? No.
Ma intanto basta alzare il volume della voce per aver ragione: dopo i primi accertamenti la Procura di Trapani ha ritenuto che uno solo dei tre reati ipotizzati in un primo momentoi era contestabile, la violenza privata aggravata, ma non l’appropriazione di nave e le minacce.
Posizione che non è mutata. Ma questo non significa che l’inchiesta sia chiusa. Anche se in Procura si sottolinea che sono indagini di routine.
La Procura ha disposto indagini anche sulla ricostruzione del dopo salvataggio sulla Vos Thalassa. L’equipaggio avrebbe detto di essersi sentito minacciato gravemente quando i migranti hanno scoperto che la nave li stava riportando indietro. Avrebbero gridato “no Libia, Libia, sì Italia”, poi avrebbero circondato l’equipaggio, spintonando il primo ufficiale e mimato con la mano il gesto ‘ti accoltello alla gola’. Così sono scattati i contatti con la sala operativa della capitaneria di porto di Roma, che ha inviato sul posto la Diciotti che ha effettuato il trasbordo.
I dati che emergono sarebbero ben diversi, avrebbero ‘supplicato’ con insistenza il comandante e l’equipaggio a non riportarli in Libia, pressandoli, e scambiando la loro paura con minacce. E
rano i migranti ad aver paura di essere sgozzati se rimandati in Libia. Del resto a chi potevano tagliare la gola senza armi e coltelli
Hanno detto di essere terrorizzati, di non volere tornare in Libia anche a costo di “morire gettandosi in mare”. “Non ci hanno capiti – hanno spiegato – perchè nessuno parlava la nostra lingua. Aggressione? Nessuna, hanno frainteso il nostro stato d’animo di persone terrorizzate”.
Tanto che, hanno sottolineato, tutto “è durato non più di 10 minuti”.
Potrebbe essere questa la discriminante determinante dell’inchiesta della Procura di Trapani. Paura e minacce reali o percezione accentuata anche dall’inferiorità numerica?
Per fare chiarezza in fretta gli investigatori stanno ‘accelerando’ gli interrogatori, con l’assistenza di mediatori e interpreti, dei 67 migranti, che sono ospitati nell’hotspot di contrada Milo, per tentare di ‘cristallizzare’ i fatti
Intanto su nave Diciotti, da ieri ormeggiata nel porto di Trapani, sono in corso i lavori di rimessaggio e di rifornimento prima di rompere gli ormeggi e potere così riprendere il suo servizio in mare.
(da Globalist)
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