E CHI POTEVA DIFENDERE RAI DUE DOPO LA DELIRANTE PUNTATA ANTI-EUROPA DI “ANNI VENTI”? LA MELONI CHE PARLA PURE DI CENSURA
PER LEI DISINFORMAZIONE E’ SOLO “SERVIZIO SARCASTICO”
Ecco, fino a quando scambieremo le offese per battute e la disinformazione per sarcasmo, non potremo mai restituire la giusta dimensione alle vicende storiche che stanno attraversando l’Italia nell’ultimo periodo.
Vi abbiamo parlato già del servizio andato in onda nel corso della trasmissione Anni 20, che – utilizzando luoghi comuni e voli pindarici – gettava discredito sulle decisioni dell’Unione Europea.
Ora, Giorgia Meloni su Anni 20 intende intervenire nella polemica, schierandosi al fianco della trasmissione, nonostante sia stata la stessa Rai ad annunciare provvedimenti nei confronti di chi ha permesso la messa in onda di quel servizio.
Per Giorgia Meloni le critiche a questo servizio altro non sono che un tentativo di imporre la censura e il bavaglio. Come se ci volessero tutti portare in Corea del Nord.
In realtà, la questione è molto più profonda di come è stata impostata dalla leader di Fratelli d’Italia, che ha cercato di buttare la palla in tribuna parlando di «servizio sarcastico».
Cosa fa questo servizio? Informa? Se sì, lo fa nel modo corretto e documentato? La risposta a queste domande è no, visto che – come abbiamo spiegato nel nostro articolo – c’è tanta confusione e disinformazione, con tematiche complesse trattate con superficialità.
Stando a quanto riportato dall’Ansa, inoltre, Fabrizio Salini – amministratore delegato della Rai – sarebbe furioso con la trasmissione e starebbe pensando a prendere provvedimenti.
Non si discute di un pezzo di satira o di un’opinione personale: la satira e l’informazione corretta dovrebbero viaggiare su binari diversi e – soprattutto – nettamente separati.
Rettificare un servizio che contiene informazioni parziali o errate non può essere messo sullo stesso piano della censura alle opinioni.
(da Giornalettismo)
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