EDITORIALE
DAL CASO CALABRESI ALLA SAPIENZA: GLI INTELLETTUALI FIANCHEGGIATORI DEL TERRORISMO …INDIVIDUATO UN SITO PER UNA NUOVA DISCARICA: LA MONNEZZA ALL’UNIVERSITA’ DI ROMA
Ci sono docenti che insegnano, che lasciano il segno nel campo della ricerca e della cultura, che rappresentano un esempio per le successive generazioni e altri che “appongono firme” per avere quella visibilità che la loro pochezza intellettuale e la loro vita di travet frustrati non gli ha concesso. Sono coloro che passano una vita anonima svicolando attraverso i muri degli atenei, andando a elemosinare favori ai potenti, lucrando sulle dispense universitarie che cambiano ogni anno, costringendo gli studenti a spendere cifre non indifferenti per mantenersi agli studi, che sfruttano i laureati nel precariato postuniversitario… Ai tempi dei miei studi universitari era un prototipo diffuso, si infilavano nei partiti di governo per fare carriera, accumulavano cariche pubbliche e denari privati, erano viscidi e spocchiosi, aguzzini e lecchini, forti coi deboli e deboli coi forti. Ricordo un esame di “diritto di famiglia” dove ogni anno il docente inseriva 10 pagine nuove nel testo da lui scritto per giustificare una nuova edizione e un aumento del prezzo…io lavoravo per mantenermi agli studi e avevo comprato di seconda mano il testo dell’anno prima…se ne accorsero e mi invitarono a ritornare al successivo appello col “testo nuovo”…ma loro erano i “proletari” e io il “fascista”, loro firmavano appelli contro il commissario Calabresi che venne così “giustiziato” dai loro amichetti, loro avevano costituito a Lettere un covo delle BR ( un docente, il prof. Fenzi, fu uno degli ideologhi del partito armato) e io lavoravo d’estate per potermi pagare le loro dispense vendute a prezzi 6 volte superiori al costo reale…no, non potevano essere sfuttatori…loro erano le avanguardie morali del “proletariato”.
Passano gli anni, ma la malapianta si annida sempre nei terreni infetti, nessuna voce libera può esprimersi tra le mura di certe facoltà universitarie monopolizzate da questi “figli di un dio minore”, da questi “miracolati” a 5.000 euro al mese, da questi “insigni intellettuali della discriminazione e della intolleranza”. Altro che Sapienza, qua siamo alla Ignoranza, altro che docenti, qua viviamo nel pattume …in balia di inquinatori dei cervelli, di sfruttatori della prostituzione universitaria, di mandanti morali dell’assassinio del sapere, della conoscenza e del confronto dialettico. Una cosca che si scambia i “pizzini”, che teme la “raccolta differenziata” delle idee, una struttura piramidale che impedisce la carriera al “diverso”. Sono arrivati a negare al Pontefice la parola, mentre sui loro siti (vedi Uaar) si legge ” Chissà se il prof. Scattone emerito non si ricordi dove ha nascosto la calibro 22 e decida di fare ancora un po’ di tiro a segno” oppure “E’ giusto che il Papa visiti la Sapienza. L’importante è che lo si chiuda in una stanza e non lo si faccia più uscire”… Solo “cattivi maestri” o mandanti morali di ben altro?
Per costoro la Chiesa va bene quando raccoglie i suoi fedeli in preghiera, balla e canta con i Papa boys e regala un po’ di cristianesimo new age a questo mondo senza identità . Se la Chiesa fa la Chiesa e predica, e difende, con in mano il Vangelo, la vita, la fede, Dio, l’uomo, la liturgia e un paio di millenni di Storia, allora va condannata al rogo. Invade. Si occupa di cose terrene. L’errore del Papa teologo è voler ridefinire i confini del cattolicesimo.Si chiama identità e arriva dopo una lunga crisi, un Papa scorretto…un grande Papa che sta restituendo l’orgoglio ai credenti, un senso di appartenenza alla Chiesa, un teologo e un intellettuale di immenso livello ( ha insegnato teologia, tra l’altro, in ben quattro università ), la mente più lucida che la Chiesa abbia espresso in questo secolo. Uno che non tace, che non vuole una Chiesa del silenzio, ma una Chiesa che urli le proprie verità a credenti e a laici, che affascina i giovani, che sta portando a Roma più fedeli persino del suo predecessore, che fa riscoprire cattedrali di pensieri e millenni di storia e di filosofia, di scienza e di arte, di vita e di cultura. Di fronte 67 docenti ( su 4500 che insegnano alla Università di Roma) che gli negano la parola, l’ennesima indecorosa “vergogna” che distingue l’Italia nel mondo. Al centrodestra imborghesito che sa solo stigmatizzare a posteriori lanciamo un’idea. Facciano una colletta, noleggino 20 TIR, li mandino a raccogliere la monnezza nelle strade campane e poi li dirigano verso Roma, destinazione facolta di Fisica, università la Sapienza…scarichino i rifiuti in quelle aule, in quel Dipartimento della malavita istituzionale, vorremmo vedere Berlusconi, Fini, Storace e Maroni mentre aprono i sacchetti sulla scrivania dell’esimio direttore Giancarlo Ruocco …le immagini farebbero il giro del mondo e dimostrebbero che in Italia c’è anche chi fa ancora una battaglia di valori, di etica, di libertà . Questa è la Destra che vorremmo…perchè, mutuando uno slogan caro ai “professorini”, “nulla deve restare più impunito”…e l’arma della satira è più incisiva delle mitragliette Skorpion dei loro amichetti…
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