EMBRACO, SOLUZIONE POSSIBILE: “SONO TRE I GRUPPI INTERESSATI”
SPUNTA ANCHE UN GRUPPO GIAPPONESE GIA’ ATTIVO IN ITALIA, DETERMINANTE IL RUOLO DI CALENDA
Dopo i primi due gruppi che hanno fatto qualche passo avanti verso la Embraco ora spunta un terzo, possibile, interessato per lo stabilimento di Riva di Chieri.
Secondo i sindacati ci sarebbero “tre aziende” pronte a scendere in pista e non più solo due: “Ce n’è una israeliana con fondi cinesi, una italiana e, la grande novità di oggi, una multinazionale giapponese che ha già degli stabilimenti nel nostro Paese” spiegano i sindacati, all’uscita dal tavolo al Mise, aggiungendo che il prossimo incontro è in programma per il 23 aprile.
Dopo di che le parti si “rivedranno ogni dieci giorni”.
«Il nostro obiettivo è sapere chi sono i soggetti interessati, qual è il loro piano industriale, se hanno solidità finanziaria, se la produzione sarà ad alto valore aggiunto e quanti lavoratori sono pronti ad assorbire» spiega Arcangelo Montemarano della Fim.
Ma i sindacati intendono sapere anche dall’azienda quanti lavoratori hanno manifestato interesse per gli incentivi all’esodo: 60.000 euro lordi per i lavoratori che decideranno di lasciare l’azienda entro aprile, 50.000 euro per coloro che lo faranno entro maggio, 35.000 per giugno-agosto e 30.000 euro da settembre in poi. «È presto per sapere quanti lavoratori aderiranno – sottolinea Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom di Torino – ma noi immaginiamo qualche decina».
«Tra il personale – aggiunge Montemarano – c’è un clima di forti aspettative visto l’impegno assunto da Calenda e da Invitalia di garantire tutta l’occupazione». «Nell’assemblea con i lavoratori – riferisce Bellono – il ministro, alla presenza dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, ha detto che Invitalia si farà carico dei lavoratori.
(da agenzie)
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