ENRICO NAN COME I PIFFERI DI MONTAGNA, ERA VENUTO PER SUONARE ED E’ STATO SUONATO: BARBARA CONTINI NOMINATA COMMISSARIO PROV. STRAORDINARIO DI FUTURO E LIBERTA’ GENOVA
DOPO TRE MESI DI DENUNCIA E DI CORAGGIOSA BATTAGLIA PER LA LEGALITA’ DA PARTE DELLA BASE LOCALE, ROMA COSTRETTA A PRENDERE ATTO CHE NAN NON POTEVA PIU’ RIMANERE AL SUO POSTO E LO RIDIMENSIONA… MA SCEGLIE DI NASCONDERE LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO, NON DI FARE PULIZIA GLOBALE, PERDENDO L’OCCASIONE DI RECUPERARE I MILITANTI
Dopo tre mesi di duro confronto e di circostanziate denunce da parte dei dirigenti dell’ex coordinamento provinciale di Genova, dimessisi da Fli per una “questione etica”, l’ufficio politico nazionale del partito ha deciso ieri di commissariare, limitatamente alla provincia di Genova, Enrico Nan che conserva la giurisdizione sulle altre province.
Prende il suo posto la sen. Barbara Contini per “organizzare e strutturare” il partito in vista delle prossime elezioni comunali genovesi di primavera.
Per Nan la decisione rappresenta una sonora sconfitta, alla luce di quanto scriveva poche settimane in questo comunicato stampa:
“Enrico Nan, coordinatore regionale ligure, a Mirabello ha incontrato tutti i leader nazionali e in particolare Italo Bocchino e Gianfranco Fini, ricevendo una rinnovata fiducia. «Nei prossimi giorni metteremo a punto l’organizzazione per la campagna elettorale di Genova, presto penseremo al congresso di Genova, che si terrà per ottobre. Quella sarà un’occasione per stabilire le linee programmatiche e le regole precise affinchè non ci siano speculazioni demagogiche e propagandistiche».
Il riferimento è alle continue provocazioni di uno sparuto gruppo di ex iscritti ed ex dirigenti, commissariati in provincia di Genova”.
Altro che congresso patacca a ottobre, i vertici romani non solo glielo hanno negato, ma hanno commissariato lui.
Nonostante gli appoggi molto in alto di cui godeva, persino i suoi protettori hanno dovuto prendere atto che era diventato indifendibile, cercando solo di garantirgli una via di fuga verso le altre province liguri.
Una soluzione all’italiana, quella di non fare piazza pulita, ma di limitarsi a nascondere la polvere sotto il tappeto.
Dato che una classe dirigente in grado di sostituire Nan in Liguria c’era, si è preferito ignorarla e trattare il caso tra notabili romani, commettendo un altro errore: non è certo così che si recuperano coloro che si erano allontanati, disgustati dall’andazzo.
Nominare come commissario una persona peraltro degna come la Contini è solo una operazione di immagine, ma non risolve i nodi politici della questione che sono:
1) la totale carenza di una politica locale in sintonia con il manifesto programmatico di Fli, ovvero la mancanza di “teste” che la sappiano interpretare e portare all’esterno.
2) le ambizioni personali che arrivano a privilegiare i propri interessi spiccioli a quelli del partito.
3) il problema non si risolve con un commissario che “pensi alla lista”, ma con uno che “pensi a fare politica vera” sul territorio, con uno staff adeguato: altrimenti il dibattito nel partito sarà sempre e solo limitato allo spazio che si contenderenno gli aspiranti alla elezione, tra chi vorrà una lista di Fli e chi preferirà la mimetizzazione in una lista civica.
4) il salto di qualità non c’è stato perchè si è scelta una soluzione al ribasso, mentre questa era l’occasione per un reale colpo d’ala.
Fli a Genova non aveva bisogno di un commissario “parlamentare” che ha dei chiari limiti temporali, ma di un gruppo dirigente locale che lavorasse senza fini personali per rilanciare in modo movimentista il partito con una strategia definita.
Fli non va anestetizzato per mettere la sordina alle polemiche interne, andava rianimato con forti scosse emotive, in modo da generare entusiasmo e militanza.
Non serve cambiare agenzia di pompe funebri, è meglio cercare di salvare il malato fin che si è in tempo.
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