ESILARANTE: LA MELONI SI VOLTA E NON TROVA PIU’ NESSUNO
DOPO AVER SPARATO L’IMPEACHMENT A MATTARELLA, TROVA BERLUSCONI CHE LO DIFENDE E SALVINI CHE NON SI ACCODA… RINUNCIANDO A GIORGETTI ERA CHIARO CHE SALVINI VOLEVA FAR SALTARE L’ACCORDO CON IL M5S
“Impeachment? Di questo non parlo.” Matteo Salvini non si accoda alla scelta del M5s di assegnare un’ulteriore escalation alla crisi istituzionale in corso.
Non chiede di aprire una procedura parlamentare per mettere in stato d’accusa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Salvini punta al voto anticipato, vuole correre come leader del centrodestra: la sua ambizione di arrivare a Palazzo Chigi lo porta a scegliere una tattica diversa da Luigi Di Maio.
Primo: c’è il fattore Silvio Berlusconi, che è ancora un alleato per Salvini. E l’ex Cavaliere si schiera senza dubbio al fianco del capo dello Stato, mentre il M5s ne chiede l’impeachment dopo il naufragio del governo Lega-pentastellati per il veto di Mattarella sul ministro dell’Economia.
“Prendiamo atto con rispetto delle decisioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e osserviamo con preoccupazione l’evolversi della situazione politica – dice Berlusconi – Come sottolineato dal Presidente Mattarella in un momento come questo il primo dovere di tutti e difendere il risparmio degli italiani, salvaguardando le famiglie e le imprese del nostro Paese. Il movimento Cinquestelle che parla di impeachment è come sempre irresponsabile. Forza Italia attende le determinazioni del Capo dello Stato, ma ove necessario sara’ pronta al voto”.
Solo gli sprovveduti non avevano ancora capito che Savona era un bluff, uno che vuole fare il governo incassa Giorgetti all’Economia ed è grasso che cola.
La strategia prevalente nella tattica leghista era niente governo con Di Maio, bensì voto anticipato
Tanto che ancora oggi, parlando con Mattarella, Salvini ha rifiutato di nuovo l’offerta di assegnare il ministero dell’Economia al suo fedelissimo Giancarlo Giorgetti, piuttosto che all’ormai chiacchieratissimo Paolo Savona, la pietra dello scandalo di questo tentativo di governo.
Incredibile ma vero: no a Giorgetti per Savona. Sembrerebbe una scusa per far saltare tutto.
Il fatto che il governo non sia nato gli dà la possibilità di chiedere il ritorno al voto, opzione mai abbandonata fino in fondo e comunque mai temuta.
Ma è un’opzione cui Salvini vorrebbe prepararsi per bene: per fare il pieno dei voti con il centrodestra e conquistare la maggioranza per il governo senza trattare con nessuno.
Per questo ora non innesca l’assalto al Quirinale. I suoi in serata stranamente predicano prudenza e saggezza.
Insomma, paradossalmente, dopo aver innescato tutto questo caos per non aver ceduto sul nome di Savona, Salvini frena.
Proprio mentre Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio aizzano la loro gente in piazza a Fiumicino.
“Ora bisogna essere prudenti – dice una fonte leghista.
(da “Huffingtonpost”)
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