ESODATI, STOP AL SALVATAGGIO: “SONO TROPPI, MANCANO I SOLDI”
UNA LEGGE SBAGLIATA CHE COLPISCE LE FAMIGLIE
La riforma delle pensioni è stata varata di corsa quasi un anno fa.
Nel testo è emerso subito un piccolo difetto. Con le nuove norme, centinaia di migliaia di persone rischiavano di trovarsi senza stipendio e senza pensione.
Avevano lasciato il lavoro, ma con la riforma avevano perso il diritto di andare in pensione come previsto.
Quante erano? Non più di sessantamila. O forse il doppio. Se non anzi due o trecentomila.
E per quanto tempo sarebbero rimasti senza stipendio o pensione? Forse per un paio d’anni. Oppure quattro o cinque. O forse più.
Quale che sia la cifra finale cui si arriverà , resta il fatto che per troppe famiglie si è aperto un incubo.
Qualcuno nel governo e negli uffici dei ministeri preposti ha un’idea di che cosa significhi per una famiglia che deve contare, per sopravvivere, su un reddito da lavoro che sta per trasformarsi in una pensione, venire a sapere che forse, ma non si sa bene, potrebbe non ricevere nè l’uno nè l’altro?
E restare per mesi e mesi in uno stato di cieca insicurezza circa il proprio destino? Non ha importanza che nei mesi scorsi tot esodati abbiano saputo di essere stati salvati da qualche ennesimo calcolo o ricalcolo.
Il punto è che in attesa di sapere sono troppe le persone che sono state rose dall’ansia per il futuro, per non riuscire a capire se si è sommersi o salvati.
E lo sono tuttora, visto che gli annunci che una soluzione per tutti è stata trovata, oppure no, stanno ormai diventando due al giorno.
Tecnici o non tecnici, non è così che si fanno le leggi.
Luciano Gallino
(da “La Repubblica“)
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