FALLITO IL VERTICE DEL CENTRODESTRA CHE DOVEVA INDICARE I CANDIDATI SINDACI, NON C’E’ INTESA
L’UNICA NOVITA’ E’ SALVINI IN VESTE DI SAGRISTA CHE REGALAVA I ROSARI PRELEVATI A FATIMA
Altro nulla di fatto al vertice di centrodestra sulle comunali, alla Camera.
Restano dunque aperti i nodi delle candidature a Roma e Milano e, dopo un incontro durato un’ora e mezza, i leader della coalizione hanno deciso di aggiornarsi alla prossima settimana.
Un nuovo sondaggio riservato in possesso di Forza Italia e Lega ha agitato le acque, nel giorno del vertice tra i partiti del centrodestra, nei rapporti con Fdi, che punta per Roma alla candidatura di Enrico Michetti.
Stando a questa nuova rilevazione, i cui dati sono stati pubblicati da Il Tempe e La Repubblica, i numeri che circolano da ieri tra i partiti del centrodestra di governo rivelano che l’avvocato Enrico Michetti è conosciuto dal 19% dei cittadini romani.
La sua popolarità si fermerebbe quindi ad una quota inferiore a quella di Simonetta Matone, appoggiata dalla Lega, con una popolarità del 46%. Meglio di Michetti anche tutti i possibili candidati politici: Maurizio Gasparri, di Forza Italia, è il più noto con il 78%, a seguire Fabio Rampelli (Fdi) con il 58% e Antonio Maria Rinaldi (Lega) con il 30%.
C’è stato un lavoro «molto intenso» e ci si vedrà di nuovo martedì prossimo, annuncia Vittorio Sgarbi che, al termine del vertice di centrodestra, ai giornalisti spiega che, sulla scelta delle candidature alle amministrative, «non si chiuderà più su nessun politico se non su Cangini a Bologna».
«Direi che a Roma si è al ballottaggio su sondaggi e proposte» perchè nessuno rivendica nessuno come suo e il «ballottaggio dovrebbe essere tra Matone e Michetti», ha aggiunto. Per Milano invece non ci sarebbe ancora un nome.
Matteo Salvini ha regalato agli altri leader un rosario di Fatima, portato dalla recente visita al santuario.
Vittorio Sgarbi invece lancerà il nome di Luca Barbareschi «che mi sembrerebbe un nome dirompente. Il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani: «Non basta che i candidati siano civici, ma conosciuti e vincenti».
La tensione infatti resta alta.
Nel corso del vertice c’è stato anche un botta e risposta tra Lega e Forza Italia su come uscire dallo stallo attuale e chiudere le partite più attese, quelle di Milano e Roma, che sbloccherebbero le altre. A quanto apprende l’Adnkronos, Giancarlo Giorgetti avrebbe fatto presente che a questo punto, visto che non si riesce a trovare un accordo su candidati civici, dovrebbero essere i partiti più grandi, ovvero Lega e Fratelli d’Italia, a scegliere i nomi da schierare. Le parole del ministro della Coesione sociale avrebbero provocato però la reazione di Antonio Tajani. “Quando Forza Italia era al 25-30 per cento e voi al 4% non parlavi così?”, si sarebbe sfogato il numero due azzurro.
Nella Capitale non tira aria di intesa. Rimane il testa a testa tra Enrico Michetti, voce radiofonica romana e professore a contratto di diritto amministrativo, e l’ex magistrato Simonetta Matone. Sul primo nome continua a puntare Giorgia Meloni, che non intende ritirarlo dal tavolo della trattativa, mentre sul giudice insistono Forza Italia e Lega.
Molto dipenderà dal candidato di Milano, se sarà in quota Lega-Forza Italia e quanto gli alleati vogliono cedere a Fratelli d’Italia nella Capitale.
(da agenzie)
Leave a Reply