L’INDEGNA GAZZARRA A BOLOGNA CONTRO GIULIANO FERRARA
IMPEDIRE UN COMIZIO ELETTORALE E’ UN REATO… PER TUTTI MA NON PER AMATO… IN ITALIA I LATITANTI NON SONO SOLO I MAFIOSI…E’ LO STATO.
Ci si lamentava che la campagna elettorale languisse in un “deja vu”, con candidati che usavano i fioretti invece che la spada, contendendosi le prime pagine dei giornali in botta e risposta soporiferi… ed ecco invece che proprio contro l’unica lista che pone un problema “etico”, ovvero la difesa della vita, si è scatenata la teppaglia radical-progressista. In Piazza Maggiore, a Bologna, era previsto un comizio del leader della lista ” Aborto – No grazie”, il giornalista Giuliano Ferrara, e da giorni si sapeva della mobilitazione di no global e represse di varia etnia mentale, ma evidentemente ciò che tutti sapevano sarebbe accaduto non era a conoscenza del nostro ( si fa per dire) ministro degli Interni, Giuliano Amato. A un migliaio di contestatori è stato permesso di riversarsi nella piazza, fin sotto il palco, urlando “buffone” e “fascista vattene”, oltre a insulti vari, con lancio di monetine, pomodori e bottiglie, dando pure l’assalto al palco. A quel punto a Ferrara è stato consigliato di sospendere il comizio e, protetto da un cordone di polizia e carabinieri, ha lasciato la piazza commentando ” è andata benissimo”, vista la risonanza che l’accaduto ha avuto poi sui media. Il candidato bolognese della lista ” Aborto – No grazie”, Giovanni Salizzoni, ha preannunciato un esposto alla Procura della Repubblica e la Digos presenterà una sua relazione sugli incidenti.
Da sottolineare che, ” a trattare” con le forze dell’ordine, c’erano due esponenti della Sinistra Arcobaleno, il rifondarolo Valerio Monteventi e il Verde Carlos Bottòs. Al termine della “giornata antifascista” i manifestanti si sono impadroniti del palco e dei microfoni con dichiarazioni di questo genere ” D’ora in poi decidiamo solo noi”, ” Ci siamo riappropriati di questa piazza”, ” Ferrara e quelli come lui non ci passano”, il tutto senza che nessuna autorità intervenisse contestando il reato di ” interruzione di comizio elettorale”, “violenza privata” con l’aggravante della premeditazione e del diritto a tenere un comizio elettorale sancito dalla Costituzione, nonchè minacce, manifestazione non autorizzata e varie.
Allora sarà opportuno, in questa Italia sgangherata, che qualcuno ne risponda, ma non a Bologna, molto più in alto. Con norme di buon senso, questa ignobile gazzarra si sarebbe evitata: intanto impedendo a gruppi organizzati di entrare in piazza, i comizi elettorali sono un diritto e vanno tutelati, costi quello che costi. Se uno vuole fare il rivoluzionario metta in conto che lo Stato sa anche distribuire manganellate per tutelare la libertà di tutti ad esprimere le proprie idee. Per i soprusi di 1000 borghesucci con la puzza sotto il naso, aspiranti veline represse, mantenuti da papà con fissa dimora, non si cede un diritto costituzionale. E’ l’ora di finirla di ” intervenire a posteriori” con denunce che lasciano il tempo che trovano, si intervenga in “flagranza di reato”. Lo Stato “abbia le palle” di far rispettare la legge, non di lasciarla violare.
Dato che questa prassi ” permissiva”, in cui “a qualcuno” tutto è permesso, è in vigore da anni, insieme alle direttive alle forze dell’ordine di ” non intervenire”, di ” evitare “, di ” controllare e mediare”, si dica chiaro e tondo cosa si rischia ad andare a rompere i coglioni a chi ha diritto di esprimere le proprie idee…vedrete che stanno tutti a casa questi solerti rivoluzionari da operetta. E vedrete che anche la femminista più accesa non va certo a rischiare la nuova borsetta Prada per contestare Ferrara…
La democrazia e’ rispetto delle idee altrui, ben ha fatto a rimarcarlo il sindaco di Bologna, Cofferati, condannando le violenze che “hanno ferito la città “. Ma le violenze vanno prevenute, caro ministro Amato e, nel caso, represse subito con fermezza. Si è creato un precedente pericoloso, consentendo di commettere un reato e rivendicarlo anche dopo sullo stesso palco: se avete innescato la logica del ” tutto è permesso” d’ora innanzi tutti, anche a destra, si sentiranno liberi di contestare i comizi opposti. O pensate che non esistano in Italia centinaia di città dove se la destra si mobilitasse non sarebbe in grado di impedire di tenere comizi a esponenti della Sinistra? E’ questo che farebbe crescere la nostra democrazia? E’ questo che auspicate con la vostra politica da cacasotto? Noi invece vogliamo che tutti siano garantiti e possano esprimere le proprie idee e i valori in cui credono. Non a caso non abbiamo mai disturbato un comizio altrui, ma ci siamo trovati a difendere tanti palchi, in passato, dagli assalti di chi avrebbe voluto impedire a qualcuno di parlare.
Lezioni di democrazia, cari contestatori bolognesi, a noi non ne date: andate a darle nei Mac Donald’s, in via Condotti, in via Montenapoleone o nei salotti che frequentate…noi siamo figli del popolo e non ci confondiamo con figli di altro genere e mignotte d’alto bordo…camminare a passo spedito e non voltarsi, grazie.
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