FILLON INCRIMINATO NELL’ INCHIESTA SUGLI IMPIEGHI FITTIZI
SMENTITA UN’INCHIESTA SU MACRON: “NON E’ DIRETTAMETE CITATO” NELLA INDAGINE PRELIMINARE DELL’UFFICIO ANTIFRODI PER UNA MISSIONE MINISTERIALE A LAS VEGAS PER PROMUOVERE I MARCHI FRANCESI
Presidenziali francesi nel solco del faro accesso dalla magistratura nei confronti dei candidati all’Eliseo.
Franà§ois Fillon, in corsa per la destra, è stato formalmente incriminato dai giudici istruttori in merito all’inchiesta sugli impieghi fittizi ad alcuni suoi familiari.
E la procura di Parigi ha avviato un’indagine preliminare per “favoritismo” nell’ambito del viaggio di Emmanuel Macron (non coinvolto direttamente, precisa la procura) a Las Vegas, nel gennaio 2016, ai tempi in cui il candidato di En Marche! era ministro dell’Economia di Franà§ois Hollande.
Due vicende che si vanno ad aggiungere a quella che ha coinvolto l’altra candidata, Marie Le Pen, che non si è presentata davanti ai pubblici ministeri per un interrogatorio nel quadro dell’inchiesta sugli incarichi fittizi dei suoi assistenti parlamentari a Strasburgo. La presidente del Front National, infatti, ha risposto con una lettera di rifiuto.
Fillon incriminato, è accusato di appropriazione indebita
L’accusa per Fillon è quella di appropriazione indebita e di uso improprio di beni pubblici, ha fatto sapere il suo avvocato. La decisione era attesa per domani, ha aggiunto Antonin Levy: “L’udienza è stata anticipata affinchè si svolgesse in condizioni di serenità “.
Alla vigilia della sua audizione da parte della magistratura Fillon deve fare i conti con delle nuove rivelazioni sullo scandalo dei lavori fittizi che lo vede indagato insieme alla moglie Penelope.
Il quotidiano francese Le Parisien rivela infatti che fra il 2005 e il 2007 i due figli dell’allora senatore Fillon – impiegati in qualità di assistenti parlamentari – avrebbero girato al padre una parte dei propri salari; ad esempio la figlia Marie avrebbe depositato sul conto corrente dei genitori circa 33mila euro sui 46mila euro netti percepiti fra l’ottobre del 2005 e il dicembre del 2006.
Secondo il legale di Fillon si tratterebbe in questo caso di un rimborso per le spese sostenute per il matrimonio della ragazza; anche il figlio Charles si è giustificato affermando che le somme restituite costituivano un rimborso per delle spese sostenute dai suoi genitori.
Ma oltre a ciò sono spuntate fuori alcune fatture riguardanti abiti di lusso per 13mila euro, offerti a Fillon da un non meglio identificato “mecenate”, oltre ad altri 35mila euro per acquisti in contante presso lo stesso negozio: “Ho tutto il diritto di farmi regalare un vestito da un amico, tutto ciò non ha nulla a che fare con la politica”, ha ribattuto Fillon.
L’indagine della procura su un viaggio di Macron a Las Vegas
L’indagine preliminare è stata affidata all’Ufficio centrale per l’anti-corruzione, frodi fiscali e finanziarie, dalla procura di Parigi. Per il momento, si sottolinea nella capitale, il nome di Emmanuel Macron “non è direttamente citato” nel dossier.
Già la scorsa settimana, il settimanale Le Canard Enchainè aveva rivelato che l’Ispettorato Generale delle Finanze (Igf) sospettava una frode riguardo l’organizzazione di un suo viaggio a Las Vegas nel gennaio 2016.
All’epoca in missione ufficiale da ministro dell’Economia, Macron si rivolse a a una platea di imprenditori e dirigenti di start-up francesi in occasione del Consumer Electronics Show (Ces), il megashow tecnologico di Las Vegas.
Secondo il Canard, quell'”operazione seduzione”, venne organizzata “d’urgenza”, su richiesta del gabinetto del ministro alla società Havas, attraverso Business France, l’organismo di promozione delle start-up transalpine dipendente dall”esecutivo.
Il tutto senza gara d’appalto. L’incarico ad Havas, società di proprietà di Vincent Bollorè, potrebbe essere “favoritismo”, ritiene l’Igf, dopo un’inchiesta che accerta il costo della serata: 381.759 euro, di cui 100mila solo per l’albergo.
Ma dal Movimento En Marche!, respingono ogni accusa al mittente. “Emmanuel Macron non è coinvolto”, sottolineano dal suo entourage.
Lui stesso si è difeso nei giorni scorsi: “Il mio ministero ha sempre rispettato le regole degli appalti pubblici”. L’indagine preliminare dovrà determinare se l’agenzia Business France poteva ovviare alla gara d’appalto per affidare l’organizzazione della serata ad Havas.
(da “Huffingtonpost”)
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