FINI QUERELA “IL GIORNALE”: NON E’ TITOLARE DELLA CASA A MONTECARLO
PER FELTRI ERA GIA’ STATO CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO DAL TRIBUNALE DI MONZA PER UNA QUERELA PER DIFFAMAZIONE PRECEDENTE… IL METODO BOFFO NON PAGA: CERCANO DI COLPIRE I FINIANI MA NON AZZECCANO UN COLPO
“Il presidente Fini non è titolare dell’appartamento, e non sono a lui riconducibili le società che hanno acquistato l’immobile. Del pari è falsa la notizia relativa alla cifra versata quale corrispettivo.
Sarà l’autorità giudiziaria ad acclarare la totale infondatezza di quanto divulgato e ad accertare la condotta diffamatoria”.
E’ Fabrizio Alfano ad affermarlo nella nota in cui il portavoce del presidente della Camera annuncia che “il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha conferito incarico all’avvocato Giulia Bongiorno di agire in sede legale contro ‘il Giornale’ e il suo direttore per aver pubblicato negli ultimi giorni una serie di notizie false e diffamatorie riguardo alla cessione da parte di Alleanza Nazionale di un immobile ubicato a Montecarlo”.
“Nonostante la falsità delle notizie e delle accuse già rivolte al presidente Fini da Vittorio Feltri – prosegue Alfano – in un editoriale del 14 settembre 2009 dal titolo ‘Il Presidente Fini e la strategia del suicidio lento’, per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio dalla Procura di Monza, ‘il Giornale’ e il suo direttore hanno ritenuto di proseguire la loro campagna diffamatoria nei confronti del presidente Fini e in un articolo pubblicato questa mattina, ‘Prime crepe nel muro di omerta’ sulla casa dei Fini a Montecarlo”, gli attribuiscono la titolarità dell’appartamento in Montecarlo, indicando anche la cifra alla quale l’immobile sarebbe stato venduto”.
Di qui la decisione di adire le vie legali, affinchè la verità venga accertata, mettendo a disposizione dell’autorità giudiziaria tutti i documenti e le testimonianze necessarie ad acclarare i fatti.
Dalle dichiarazioni del tesoriere di An, Francesco Pontone, e dell’ex capo della segreteria politica del partito, Donato La Morte, oggi responsabile della fondazione che cura il patrimonio immobiliare di An, emerge una semplice versione.
La famosa casa di 40mq lasciata in eredità ad An a Montecarlo era decisamente da ristrutturare e i fondi per farlo non erano nella disponibilità del partito.
Si decise pertanto di venderla: se la aggiudicò un imprendtore italo-monegasco che, per proteggere la sua identità , preferì intestarla a una sua società estera.
Si addivenì a un prezzo di poco inferiore a quello di mercato calcolando i costi dei lavori di ristrutturazione a carico dell’acquirente.
La cifra incassata è stata regolarmente iscritta a bilancio ed è servita per pagare l’attività politica di An.
L’imprenditore aveva anche spiegato di non voler utilizzare quel’abitazione, ma di volerla affittare: se il venditore avesse avuto qualche soggetto interessato e referenziato, sarebbe stato il benvenuto.
Da qui nasce l’offerta di Giancarlo Tulliano per una locazione regolarmente dichiarata e registrata.
Come ha commentato un finiano vicino al presidente: “se poi vogliamo parlare delle case dei vertice del Pdl, a cominciare da quelle del premier, ne uscirebbero tutti distrutti
Evidentemente contrastare Fini sul terreno politico è difficile e qualcuno preferisce appostarsi sui tetti per fare il cecchino.
Sbagliando pure la mira.
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