FLI NON SI FACCIA BELLA CON LA STAGIONE DEI CONGRESSI: PIU’ MOVIMENTO E MENO PARTITO
LA FORMA PARTITO HA PORTATO IN FLI UN ORGANIGRAMMA FATTO DI BUROCRAZIE CAPACI DI DIFENDERE SOLO I PROPRI PRIVILEGI… OCCORRE RIPRENDERE LO SPIRITO MOVIMENTISTA E RIFORMISTA, AL DI LA’ DELLA DESTRA E DELLA SINISTRA
Il più grande errore fatto da Futuro e libertà ? È stato quello di voler diventare un partito. Intendiamoci, il nome “partito” va bene.
Non stiamo qui a riaprire eterni dibattiti sulle forme dell’impegno politico.
Il problema vero è stato quello di voler fondare in quattro e quattr’otto un partito con tutti i crismi di un partito: con le tessere, i congressi provinciali e regionali, con gli apparati, i segretari cittadini, provinciali e regionali.
Con tutta quella roba, insomma, che appesantisce l’azione di qualsiasi associazione politica. Zavorra strutturale.
Attenzione: non che questa roba sia in assoluto sbagliata. Anzi: la democrazia interna è cosa buona e giusta.
L’errore fatto è tattico, non strategico.
Si è detto: ma come, usciamo da un partito a causa della mancanza di democrazia interna e poi ne facciamo uno senza democrazia? Non è possibile. E così è stato fatto il patatrac.
Il bradipo invece del ghepardo.
Invece di dar vita a un veloce movimento di opinione fatto di milioni di nuovi simpatizzanti si è scelta la strada del lento sistema burocratico.
Servivano e servono sostenitori non tesserati.
Invece della società si è scelto l’apparato.
Segno evidente che qualcuno non ha capito che ormai la politica, quella vera, percorre strade fuori dai partiti tradizionali. Ma non solo.
Soprattutto qualcuno non ha capito che il messaggio politico e culturale di Gianfranco Fini, nella sua modernità repubblicana e patriottica, si è rivolto e si rivolge a quei tantissimi italiani che non hanno nessuna intenzione di impegnarsi all’interno di un partito, che anzi considerano questa evenienza una sciagura personale.
Lo abbiamo detto più volte e lo ripetiamo: il messaggio finiano ha avuto un grande successo proprio per la sua carica movimentista, “extraparlamentare”, riformista, al di là della destra e della sinistra.
Ingabbiare il pensiero “futurista” all’interno di un organigramma fatto di burocrazie capaci solo di difendere i loro piccolissimi privilegi è un grandissimo controsenso.
Per questo Fini va e Fli è invece ferma al palo.
Perchè Futuro e libertà non è stata in grado di rappresentare la freschezza del linguaggio finiano.
Anzi, l’ha tradito nel momento stesso in cui si è fatta struttura.
C’è ancora tempo di rimediare. Ma la finestra è sempre più stretta.
Bisogna fare uno sforzo enorme per abdicare a se stessi. Per fare politica con i contenuti e non con i numeri. Il resto verrà da solo.
Ma se si parte dai numeri di qualche centinaio di tesserati più o meno veri, beh, allora Futuro e libertà è morta prima di nascere veramente.
Filippo Rossi
(da “Il Futurista“)
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