ORA SPUNTA IL MAESTRINO NICOLA PAGANO A DARE LE PAGELLE SUL CASO GENOVA… A CHE TITOLO PARLA? PERSONALE, COME SEGRETARIO DI BOCCHINO O PER CONTO TERZI?
NON CONOSCE LA SITUAZIONE GENOVESE E SI PERMETTE DI DARE GIUDIZI: FORSE PERCHE’ NON ABBIAMO ACCETTATO I COMPROMESSI POLITICI DA LUI SUGGERITI?… PENSI A CONTROLLARE CHE NON EVAPORINO O CAMBINO INDIRIZZO I TESSERATI, CHE A FARE POLITICA E A DENUNCIARE GLI INTRALLAZZI CI PENSIAMO DA SOLI
Ci hanno segnalato le riflessioni pubbliche di Nicola Pagano, pare soggetto addetto al tesseramento di Fli e factotum di Italo Bocchino, sul caso Genova e sulle polemiche che l’hanno fatto diventare un caso nazionale, dopo le dimissioni di gran parte dei dirigenti per motivi etici.
Ecco il testo di quanto ha scritto Pagano e di seguito la risposta del nostro direttore:
Leggo sul Futurista un articolo in cui si parla di tesseramento (Granata: “si al comitato di garanzia e a regole certe per il tesseramento”) e non riesco a trovare il nesso tra il titolo e quello che sta avvenendo a Genova.
Ricordo agli amici che leggono che ci poniamo come un partito aperto ed un controllo preventivo sul tesseramento per valutare chi è degno e chi no è quanto di meno liberale possa esserci.
Un controllo è giusto che ci sia ma deve esservi successivamente e su segnalazione dei referenti locali. Tale controllo non deve essere ad opera di comitati di garanzia ma degli organi statutari preposti a valutare tali situazioni.
Il caso Genova non ha nessun riferimento con il tesseramento ma semplicemente con la poca capacità di un vero confronto politico.
Purtroppo dopo vent’anni di berlusconismo non si è più abituati ad un vero confronto politico, a quella che chiamavano la dialettica interna.
Oggi se non si sposano le idee del capo di turno si viene messi “all’indice” e se gli organi superiori del partito non sposano tale indicazione e non si rendono complici del gioco al massacro allora si sbatte la porta, si lascia tutto e si insulta il partito che ti ha accolto e dato la possibilità di confrontarti.
Troppo facile inserire un post su Facebook piuttosto che lavorare sul territorio, troppo comodo inviare mail di fuoco contro esponenti del partito piuttosto che scrivere documenti programmatici per lo sviluppo del proprio territorio.
Alcuni sono contro la stagione congressuale che si è inaugurata alla fine di maggio, comprendo alcune perplessità ma pongo a costoro e a tutti voi una riflessione: qual è la scelta giusta?
Lasciare dei nominati a tempo indeterminato sottoponendoci all’accusa che abbiamo rivolto più volte al PDL nell’attesa che il partito si strutturi oppure indire dei congressi così da avere comunque degli eletti e con loro finire di disegnare la struttura del nostro partito?
Nicola Pagano
Risponde il nostro direttore
Caro Nicola,
il peggior difetto per un giovane in carriera è quello di prendere posizione su vicende locali senza conoscerle o, peggio, di rappresentare solo una parte interessata affinchè se ne dia una interpretazione di (suo) comodo, rimediando alla fine una brutta figura.
Temo che tu sia rimasto vittima di qualche logica di schieramento e di verità preconfezionate e pertanto ti sarei grato se prendessi nota di quanto segue:
1) A tuo parere un controllo preventivo del tesseramento sarebbe illiberale: io preferisco essere un po’ meno liberale e controllare se in Fli si creano circoli legati alla malavita e se vi aderiscono decine di misteriosi personaggi senza neanche mai vederli di persona. Vedi un po’ tu cosa sia meglio in base ai tuoi criteri etici.
2) Il caso Genova non riguarda solo il tesseramento, ovviamente, ma anche un tesseramento a rischio taroccamento per fini terzi.
Quando in un elenco di iscritti inviato a Roma per la registrazione numerosi nominativi non si trovano più, altri cambiano misteriosamente indirizzo e dalla provincia risultano improvvisamente residenti a Genova città , in vie pure inesistenti, forse qualcosa non quadra, non credi?
E che un coordinamento provinciale non possa sapere quanti siano gli iscritti nel suo territorio perchè c’è chi li fa registrare a Roma, bypassando le realtà locali, induce a brutte riflessioni.
3) Veniamo alle critiche che ci rivolgi: “se i vertici non si rendono complici del gioco al massacro, si sbatte la porta, si insulta il partito che ci ha accolto”…e ancora “troppo facile scrivere un post su Facebook piuttosto che lavorare sul territorio, troppo facile inviare mail di fuoco contro esponenti del partito piuttosto che scrivere documenti programmatici per lo sviluppo del proprio territorio”.
Intanto ti assicuro che non eravamo in mezzo a una strada e quindi non avevamo bisogno di “un centro di accoglienza”: siamo a destra da una vita anche senza percepire stipendi dal partito, a differenza di altri.
Quindi prima cosa alla tua età è quella di portare rispetto: qua “fuori di testa” non ce ne sono.
Chiediti piuttosto come mai quando coloro che ora si sono dovuti dimettere hanno organizzato iniziative esterne di ampia risonanza sui media, proprio gli assenti, i latitanti e chi le ha addirittura criticate con comunicati stampa siano da annoverare tra coloro con cui tu suggerivi un’intesa.
O pensi davvero che lavorare sul territorio consista nel fomentare beghe continue in Fli, non fare una mazza per mesi e mesi, aspettare che altri facciano per poi criticare, avendo come unico fine quello di acchiappare le cariche interne?
4) I congressi servono “per disegnare la struttura del partito”?
Fli ha bisogno di far conoscere all’esterno le proprie tesi, non di perdere tempo in congressi: prima militanza e idee futuriste, poi si parli di poltrone.
Altro che soggetti che cercano solo sponde nei corridoi romani per garantirsi una candidatura: per te è politica questa?
5) Nessuno ha insultato il partito, semmai è la tua analisi insultante: ti ricordo che siamo stati costretti a dimetterci perchè evidentemente diamo fastidio a chi preferisce allearsi con chi riceve persone attenzionate dalla Dia in sede.
Noi preferiamo un partito pulito e denunciamo le cose a gran voce, certo: ne siamo orgogliosi e la solidarietà umana e politica ricevuta ci dimostra di essere dalla parte del giusto.
Se altri vogliono schierarsi con gli omertosi, liberi di farlo, ma non vengano a darci lezioni di vita.
Ne facciamo a meno.
P.S. Per tua informaziome e per quella dei nostri lettori pubblichiamo il breve messaggio di solidarietà ricevuto dall’ on. ANGELA NAPOLI
“Quale responsabile del settore Legalità del FLI, nonchè da persona che risiede a cinque km. di distanza dal paese originario dei Mamone, e che pertanto, non può non sapere, sono con voi.”
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