FRONTEX PLUS PARTIRA’ IN INVERNO E AVRA’ BISOGNO DI UNA COLLETTA
ALFANO FA FINTA DI AVER RISOLTO IL PROBLEMA, LA MALMSTROM METTE LA MANI AVANTI: “TUTTO DIPENDE DAGLI ALTRI STATI”
Cecilia Malmstrà¶m, la commissaria europea agli Affari interni, annuncia con Angelino Alfano una operazione Frontex Plus che nelle intenzioni del ministro dell’Interno sostituirà l’operazione Mare Nostrum e potrebbe partire a novembre.
Il condizionale è d’obbligo poichè, come ha ripetuto Malmstrà¶m lungo l’intera conferenza stampa, il successo della Frontex Plus dipenderà soprattutto dalla generosità dei 28 Paesi europei nel versare un contributo alla causa e nel mettere a disposizione mezzi aerei e marittimi.
Per questo “nei prossimi giorni” la Commissione Ue aprirà un bando per ottenere fondi sufficienti alla nuova operazione di pattugliamento nel mar Mediterraneo, i cui contorni rimangono ancora confusi.
Per Alfano, che ha giocato tutta la forza contrattuale del governo italiano per ottenere maggiore aiuto dall’Europa, Frontex Plus “sostituirà Mare Nostrum” ma “non sarà la fotocopia” dell’operazione che dall’inizio dell’anno ha portato sulle coste italiane 105mila profughi: “avrà un’articolazione e un dispositivo” differenti.
La commissaria Ue ha detto in un primo momento che Frontex Plus “affiancherà ” la Mare Nostrum, facendo intendere che le navi della Marina militare italiana continueranno a solcare il Canale della Sicilia alla ricerca dei barconi carichi di migranti.
In seguito si è corretta, aderendo alla versione fornita da Alfano: “sostituirà “. Se davvero succederà come annunciato a Bruxelles, l’Italia risparmierà i 9 milioni al mese spesi per Mare Nostrum.
Nessuno dei due esponenti ha comunque definito se i nuovi pattugliamenti sotto l’egida dell’Unione europea avranno il compito di salvare i migranti in difficoltà e dove, nel caso i naufraghi fossero soccorsi in mare, dove dovranno essere portati per le operazioni di identificazione e richiesta di asilo: problematiche che sorgeranno senza dubbio una volta che Frontex Plus comincerà a monitorare il Mediterraneo.
La commissaria europea promette che Frontex Plus fornirà maggiore assistenza; proprio nei mesi scorsi le regole di ingaggio di Frontex sono state cambiate per escludere respingimenti e dare aiuto concreto alle persone in difficoltà mentre navigano verso l’Europa.
Il responsabile del Viminale si limita a dire che “l’Italia non abbandonerà la frontiera” e rimane responsabile dei propri confini, mentre la competenza su Frontex Plus “sarà dell’Europa”.
Secondo Malmstrà¶m, la nuova pattuglia di frontiera sorgerà dalla fusione delle due operazioni Frontex impegnate nel Mediterraneo: Hermès ed Enea.
Alle quali dovranno aggiungersi soldi, uomini e mezzi: “La Commissione farà tutto quel che è possibile per assicurarsi che tutti gli stati membri giochino un ruolo maggiore nell’aiutare l’italia nel gestire le migrazioni nel Mediterraneo”.
Sono parole che la commissaria ha indirizzato più volte ai Paesi europei, senza ottenere molto in quanto la questione sull’immigrazione e sull’asilo è nazionale e non rientra nelle decisioni della Commissione Ue.
Alfano ha comunque ottenuto la rassicurazione che una nuova operazione europea non potrà esimere l’Italia dal mettere in campo per molto tempo ancora Mare Nostrum: “Frontex plus è una soddisfazione e un premio per lo sforzo che l’Italia ha compiuto da un anno a questa parte”.
Comunque una distensione dei rapporti tra Roma e Bruxelles sull’annoso problema dell’immigrazione via mare, che colpisce specialmente l’Italia.
Malmstrà¶m sottolinea cosa è cambiato, e cioè l’ondata eccezionale di profughi (oltre 105mila dall’inizio del 2014) sbarcati in Sicilia, numero record: “Stiamo entrando in una sfida più strutturale, viviamo in tempi davvero molto difficili: guerre, dittature, oppressione molto vicine ai confini europei, quindi c’è la pressione di molte persone che fuggono da ciò e cercano rifugio nell’Unione europea, e molti di loro arrivano attraverso l’Italia”.
Eppure, rimarca la commissaria sul punto di lasciare l’incarico per lasciare il posto alla nuova Commissione targata Juncker, soltanto dieci Paesi su 28 si stanno facendo carico di accogliere i richiedenti asilo scappati dalla Siria, dal Corno d’Africa, dai Territori palestinesi.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply