GENOVA, IL PARADOSSO: CONTESTATO IL SINDACO LEGHISTA ALLE PRESE CON LA PAURA FOMENTATA DALLA SUA PARTE POLITICA
A MULTEDO IN SCENA IL TEATRO DELL’ASSURDO: ACCOGLIERE 12 PROFUGHI E’ DIVENTATO UN AFFARE DI STATO… VE LI SIETE ALLEVATI I RAZZISTELLI? ORA GODETEVELI
“Sicuramente a qualcuno alla fine le decisioni che si prendono possono non piacere. Ma tutti hanno il diritto di dissentire…”, mette le mani avanti il sindaco Marco Bucci. Parla davanti a quello che sembra un plotone di esecuzione, cioè una sala stracolma di cittadini di Multedo, arrabbiatissimi e tra loro solidali, uniti nella lotta: contro l’arrivo di alcuni migranti che verranno piazzati in un ex asilo.
Sembra un po’ la legge del contrappasso: il centrodestra a trazione Lega che da anni cavalca la questione – no all’immigrazione, riassumendo – si ritrova tra le mani la patata bollente di cittadini che si autodefiniscono “esasperati”.
Perchè è vero che la rabbia incanalata contro rifugiati e richiedenti asilo porta voti e ti porta al governo, ma poi una volta al governo tocca – se ci si riesce – calmare ciò che si era fomentato.
“Vorrei essere il sindaco che sposta la Carmagnani e la Superba…”, le due aziende chimiche del quartiere, la sala risponde infastidita, come a dire sì certo come no, le solite chiacchiere
È una serata dura, quella che tocca al sindaco. Parla del compromesso raggiunto con la prefettura, arriveranno dodici (12) migranti, “possono diventare anche una risorsa”, prova a dire Bucci; anche lì, la risposta è un “buuu”.
I cittadini di Multedo – il fronte degli esasperati dall’emergenza causata dal possibile arrivo degli uomini neri – non vogliono sentir parlare della parola compromesso.
“Ma si sono fatti dei passi avanti, non bisogna dare l’impressione di avere posizioni rigide”, ribatte il sindaco. Un po’ amico del comitato, un po’ nella scomoda situazione di dover esercitare il realismo, “e chi governa deve decidere e sono qui per metterci la faccia”.
È grande la preoccupazione dell’assemblea: chi ci assicura che alla fine saranno solo dodici? “La sicurezza io non ce l’ho”, spiega il sindaco, e di nuovo la situazione si scalda. “Ma se ci saranno comportamenti non accettabili da parte di queste persone l’edificio verrà chiuso”, continua. Altra domanda: “Eh, ma per quanto tempo si può chiudere?!”. E poi: “Quali sono questi comportamenti?”
Insomma, sono mille le obiezioni, le cosiddette paure, la sostanza è una: i dodici ospiti non sono graditi.
Allora Bucci rassicura che in suo potere c’è quello di fare ordinanze per garantire la sicurezza, se mai alla fine i dodici decidessero di mettere a ferro e fuoco il quartiere.
Quindi il Comune promette alcune opere compensative al quartiere in cambio del lasciapassare del comitato ai dodici. La mediazione (im)possibile di Bucci è questa in sostanza
Il sindaco assiste attento alla sequela di recriminazioni, con una dose di pazienza non indifferente. “Chi ci garantisce che i dodici non fanno parte dell’Isis?”, è il grido disperato di una signora.
Bucci fa una smorfia, questa sembra troppo anche per lui: fare il sindaco eletto coi voti dei fomentati dalla sua stessa maggioranza, un mestiere usurante.
(da “La Repubblica“)
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