E’ VERO, MULTEDO HA BISOGNO DI STRUTTURE: SI APRA UN OSPEDALE PSICHIATRICO PER ACCOGLIERE I RAZZISTI
IERI SERA L’ASSEMBLEA PUBBLICA DI 150 ABITANTI (SU 5000) CON IL SINDACO, I PROFUGHI RIDOTTI A 12 MA NON VANNO BENE LO STESSO… COPERTA DI INSULTI L’UNICA VOCE DISSIDENTE, POI L’URLO : “CHI CI DICE CHE NON SIANO DELL’ISIS?”
Per comprendere come aver permesso alla fogna razzista (tipica debolezza della democrazia all’italiana) di impazzare da anni sui media abbia finito per produrre una generazione di spostati mentali, ogni tanto è opportuno verificare sul campo il degrado urbano delle nostre periferie xenofobe.
Ne avremmo fatto volentieri a meno, ma per qualche ora abbiamo seguito l’assemblea tenutasi tra 150 abitanti di Multedo (su 5000) che contestano l’arrivo di pochi profughi in una struttura della Curia, e il sindaco di Genova Bucci che nell’occasione ha assunto la veste di mediatore.
Partiamo da quanto illustrato dal sindaco:
1) In tutta Genova, il quartiere con il più basso tasso di accoglienza dei profughi è il Ponente, ovvero quello che comprende Multedo.
2) La proposta che inizialmente era di accogliere nell’ex asilo della Curia 50 profughi, poi diventati 24, ora è di sole 12 persone, con possibilità che diventino nel tempo nuclei familiari ( 3-4 famiglie, quindi)
3) Il Comune investirà a Multedo 7 milioni di euro per sistemare la piscina, le strade, il verde, la viabilità e per sopperire alle croniche carenze del quartiere, argomento sollevato dagli astanti per giustificare il loro no al centro di accoglienza.
Il clima serve a capire con chi si ha a che fare.
Appena Bucci parla di 12 profughi si scatena l’inferno, neanche avesse annunciato un’invasione di 2.000 marziani.
Improvvisamente delle strade, della piscina, dell’asfalto, delle luci, dell’asilo che manca non frega più un cazzo a nessuno.
Nelle proteste generali emerge un urlo: “ma chi ci assicura che questi 12 non siano dell’Isis?”.
Spiegare che si tratta di 12 ragazzi che stanno studiando a Coronata per imparare un mestiere sarebbe tempo perso.
Bucci cerca di mediare, blandisce e ammicca, promette e garantisce, risponde alle osservazioni.
Possono parlare tutti, dice.
In sala c’è anche una persona normale che non si rende conto dove è capitato e si permette di criticare chi contesta l’accoglienza.
Si scatena l’inferno, grida di “fuori fuori”, insulti, quasi viene aggredito, un esagitato va in astinenza e strilla “non abbiamo paura di voi!!!”, un delirio con gente che gli volta le spalle come allo stadio quando si protesta .
Se non fosse tragica , la scena sarebbe comica: persone che parlano di sicurezza e inciviltà riferendosi a ragazzi che neanche conoscono e che probabilmente sono più civili di loro.
In un ambiente del genere la protezione andrebbe data ai migranti, non ai razzisti, perchè alla fine di questo si tratta, come sempre.
Gente che vuol decidere chi deve entrare a casa di altri, che vuol sapere che “programma seguono” come se qualcuno chiedesse a loro con chi esce la figlia o quante corna fanno ai mariti.
I nemici sono la Curia che vuole decidere a casa propria chi far entrare, la Fiom che li ha trattati per quelli che sono, i giornali che non danno loro ragione, la politica che non sposta il porto petroli, il comune che non costruisce un asilo, dimenticando che l’unico che c’era ha dovuto chiudere per carenza di utenti.
Bucci che assicura che garantirà la legalità a chi l’ha violata con blocchi stradali che sono un reato.
Sul teatrino del’assurdo alla fine cala il sipario.
Dia retta a noi, caro zio d’America laureato in chimica farmaceutica, Multedo ha davvero urgente bisogno di una struttura nuova.
Un ospedale psichiatrico.
Faccia presto.
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