GLI STRANIERI SONO UNO SU VENTI, MA FANNO UN INCIDENTE STRADALE SU TRE
I DATI UFFICIALI DICONO CHE LA POPOLAZIONE STRANIERA IN ITALIA E’ IL 5%, MA IL 30% DEI CASI DI PIRATERIA STRADALE SONO COMPIUTI DA LORO…NEL 2008 AUMENTATI DEL 16% I CASI DI PIRATERIA…NEL 44% DEI CASI ALL’ORIGINE VI E’ L’ABUSO DI ALCOL E DROGHE… LE PATENTI ESTERE SPESSO RILASCIATE CON ALTRI CRITERI
E’ ormai un bollettino di guerra, un aggiornamento quotidiano di casi e vittime innocenti: parliamo degli incidenti stradali causati da auto lanciate a folle velocità che investono e travolgono pedoni e i cui conducenti non si fermano neanche a prestare soccorso, fuggendo nella notte, in preda a dosi massicce di alcol o stupefacenti.
Sia ben chiaro che qua citiamo dei dati preoccupanti e cerchiamo di capire il fenomeno, avanzando solo suggerimenti. Tra i pirati della strada ci sono tanti italiani, spesso giovani, che escono da discoteche e pub con tassi alcolici rilevanti.
Ormai fuggire senza prestare poi soccorso è divenuta una prassi, registrata quasi quotidianamente dai Tg.
Secondo una ricerca Asaps e sulla base dei dati ufficiali, occorre dire a chiare lettere che non è accettabile che gli stranieri che nel nostro paese rappresentano il 5% della popolazione, siano gli autori del 30% dei casi di pirateria stradale che avvengono in Italia.
A Roma la settimana scorsa un rumeno ubriaco ha investito tre volte una donna che stava attraversando la strada: il pirata 39enne, noto alle forze dell’ordine e che continuava tranquillamente a stare in Italia, grazie alla “linea dura” di Maroni, quando si è accorto di aver investito la donna, le è passato sopra altre due volte.
Dalle analisi del sangue è risultato un tasso di alcol sette volte superiore al consentito: stavolta è stato arrestato per tentato omicidio, vediamo quanto starà in galera, prima di essere rilasciato per l’ennesima volta.
Ritorniamo ai dati ufficiali: nel 2008 i morti per mano di un pirata sono aumentati del 16% rispetto all’anno precedente, nel 30% dei casi sono stranieri.
Chi scappa dopo un incidente lo fa per paura di assicurazioni scadute o false. Per gli stranieri si aggiunge un permesso di soggiorno non più valido o inesistente. Ci sono anche stranieri tra le vittime di incidenti stradali.
Comunque è accertato che nel 44% dei casi all’origine delle sciagure vi è l’abuso di alcol e droghe, spesso i pirati vengono rintracciati dopo settimane e qualcuno mai.
Il numero totale di incidenti nel 2007 è stato di 3.770.000, la prevenzione purtroppo è carente per mancanza di uomini e mezzi.
Un problema da affrontare comunque è quella di una nuova normativa sulle patenti europee. Molti stranieri hanno la conversione automatica, ma all’estero in certi paesi, esistono modalità di rilascio del documento di guida molto diverse dalle nostre.
Occorrerebbe un corso obbligatorio da effettuare nel nostro Paese se uno vuole guidare da noi, anche senza esame finale, ma per renderlo edotto delle nostre normative e della prudenza necessaria richiesta nel guidare un’auto in una grande città .
Un corso integrativo breve ma che permetta una “responsabilizzazione” dello straniero, la posta in palio è la vita di troppi esseri umani che ogni giorno rimangono vittime di sconsiderati.
A lanciare l’allarme è proprio l’Associazione Familiari Vittime della strada: la situazione sta sfuggendo ai controlli, in una società civile che si nutre di valori e di diritti occorre fare qualcosa, punire i colpevoli e prevenire, altrimenti le istituzioni si rendono corresponsabili delle stragi stradali.
Ai nostri delinquenti, si sono aggiunti quelli stranieri, chiediamo giustizia – dicono i familiari delle vittime – finora ha solo trionfato il senso dell’impunità .
Occorre una grande campagna di prevenzione, poi di controllo del territorio che permetta l’immediata cattura dei colpevoli e infine di severa applicazione della legge. Le chiacchiere sono proprio quelle che servono meno, anche se in Italia sono quelle più amate e praticate dai politici
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