GRECIA, I COMMENTI DEI POLITICI ITALIANI: DALLA BRIGATA KALIMERA A GRILLO, BRUNETTA, FITTO, DI MAIO, MELONI, SALVINI
LA NOTA DI MATTARELLA E DELLA BOLDRINI
La politica italiana guarda ad Atene nel giorno del referendum decisivo per le sorti per dell’Eurozona e del futuro della Grecia.
La vittoria del ‘no’ apre scenari inediti per l’Eurozona e nelle cancellerie si lavora per scongiurare l’uscita della Grecia dall’euro, un evento ormai non più così improbabile. Da Grillo a Vendola, esultano i leader politici italiani in piazza nella capitale greca per festeggiare la vittoria ‘no’.
MATTARELLA
“I cittadini greci hanno preso oggi, con il referendum, una decisione della quale occorre, in primo luogo, prendere atto con rispetto. Una decisione, tuttavia, che proietta, oltre ad Atene, la stessa Unione europea verso scenari inediti, che richiederanno a tutti, sin d’ora, senso di responsabilità , lungimiranza e visione strategica”, ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il Capo dello Stato ha fatto un richiamo all’europeismo nato da “quella stessa visione che ha condotto diciannnove Paesi all’adozione di una moneta comune, con la cessione di sovranità liberamente e consapevolmente scelta da parte di ciascuno Stato aderente, sapendo che ogni modifica delle sue regole passa attraverso una discussione collegiale tra pari”.
Il presidente della Repubblica ha voluto tracciare anche i principi che dovranno guidare l’azione italiana nei prossimi giorni: “La Grecia fa parte dell’Europa e, nei confronti del suo popolo, non deve venir meno la solidarietà degli altri popoli dell’Unione. Questi saranno certamente, nei prossimi giorni, i principi ispiratori dell’azione dell’Italia e mi auguro anche dei rappresentanti del popolo greco, degli altri partners europei e delle Istituzioni dell’Unione”.
BOLDRINI
Laura Boldrini che ha parlato di “prova di democrazia” e ha aggiunto: “Da questa vicenda può nascere finalmente una svolta per tutta l’Ue, rispetto a politiche di austerità che hanno mostrato, in Grecia, ma non solo, la loro dura inefficacia. E’ tempo che l’Europa faccia rotta verso la crescita economica e la coesione sociale”.
Esulta il fronte del ‘no’.
Ma è in particolare il fronte del ‘no’ ad esultare per l’esito del referendum greco, un fronte che abbraccia la sinistra dem, Sel, il M5S ma anche Forza Italia e Lega.
Alcuni esponenti di questo variegato fronte sono arrivati nella capitale greca per seguire i risultati insieme agli esponenti di Syriza: Beppe Grillo a Nichi Vendola, dall’ex Pd Stefano Fassina all’esponente della minoranza dem Alfredo D’Attorre, fino al segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero.
GRILLO
“E’ un risultato fantastico per tutti”, ha affermato il leader M5S Beppe Grillo in piazza ad Atene.
“Si sta decidendo qualcosa che nulla ha a che vedere con la finanza e l’economia, è geopolitica, questa è democrazia” ha aggiunto il leader pentastellato ai microfoni del TgLa7.
Secondo il sito Dinamo Press la presenza del leader M5S avrebbe provocato la reazione degli altri ‘italiani’ presenti in piazza Syntagma per festeggiare la vittoria del ‘no’ e il leader M5S sarebbe stato costretto ad allontanarsi dalla piazza. “Siedi dalla parte sbagliata del Parlamento europeo”, avrebbero gridato a Grillo in piazza.
VENDOLA
Il presidente di Sel Nichi Vendola parla di “vittoria dei nemici dell’austerità . Si è aperta una crepa nel nuovo muro di Berlino. La Merkel e la Troika escono sconfitti. Matteo Renzi, che ha giocato la parte peggiore, esce sconfitto. Esce vincitrice la democrazia ed esce la necessità di cambiare l’agenda di Bruxelles e mettere al centro i diritti delle persone”.
FASSINA
Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Fassina: l’ex Pd, che ha da poco lasciato il partito, ha parlato di “vittoria della speranza”.
Poi aggiunge: “Il popolo greco ha detto no alla condanna alla depressione economica e a un futuro di sudditanza politica. Grazie al governo Tsipras e a Syriza la democrazia ritrova senso in Grecia e in Europa. L’interesse nazionale di un paese periferico torna in campo e rimette in discussione l’ordine tedesco dominante in Europa.
Quella italiana è la delegazione più numerosa ma al sesto piano della palazzina popolare che ospita il partito di Alexis Tsipras ci sono anche esponenti di Podemos, Socialisti francesi, Blocco di Sinistra portoghese, Linke tedesca.
E nel resto d’Europa esultano gli euroscettici, dalla Le Pen a Farage.
IL GOVERNO
Il primo commento ad arrivare dal fronte governativo è quello del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che su Twitter ha scritto: “Ora è giusto ricominciare a cercare un’intesa. Ma dal labirinto greco non si esce con un’Europa debole e senza crescita”. Concetto ripreso dal capogruppo alla Camera del Pd Ettore Rosato: “Serve una nuova strategia: Ue e Atene trovino un accordo. Grecia non rimanga sola ma faccia la sua parte e dica sì a riforme sostenibili”.
SALVINI
Anche il centrodestra esulta per il risultato del referendum greco: “A prescindere dal risultato, l’Europa deve cambiare trattati e moneta” ha affermato il leader del Carroccio Matteo Salvini. “Se Renzi non ne prende atto, ha aggiunto, è un folle”.
BRUNETTA
Il capogruppo alla Camera di Forza Italia Renato Brunetta affida a Twitter il suo commento: “In Grecia ha vinto la democrazia e adesso in Europa nulla sarà più come prima”. Poi aggiunge un secondo tweet in cui scrive in greco: “Matteo Renzi stai sereno”.
MELONI
Mentre Giorgia Meloni parla di “voto eroico” e di “schiaffo all’egoismo di Angela Merkel e alla fallimentare gestione della Unione Europea. I popoli europei cominciano a smascherare la grande menzogna dei tecnocrati di Bruxelles”
FITTO
Più articolato il commento di Raffaele Fitto, leader dei Conservatori riformisti: “ribadisco quello che dico da tempo: nè con Tsipras nè con la Merkel. Dico no a Tsipras perchè ha condotto l’ultima campagna elettorale greca con promesse impossibili: mantenere una delle burocrazie pubbliche più costose e uno dei sistemi pensionistici più costosi, a spese di qualcun altro, cioè dei creditori. La Thatcher diceva giustamente che i soldi degli altri, prima o poi, finiscono… E dico contemporaneamente no alla Merkel perchè la gestione della crisi da parte di Berlino-Bruxelles ha mostrato tutta intera l’inadeguatezza dell’attuale leadership europea”.
Fitto rileva che “occorre dire no a cerotti a tempo e al proseguirsi di ricatti incrociati, è necessaria una proposta di rinegoziazione complessiva con Bruxelles che offra una grande opportunità a tutti quelli che vogliono riscrivere le regole di questa Europa, che si è auto-impiccata all’austerità e alla non crescita”.
Fitto conclude: “Attendo i commenti schizofrenici di chi oggi in Italia, nel centrodestra, critica la Merkel, salvo poi restare a Bruxelles – muti e obbedienti – nel Ppe merkeliano”.
DI MAIO
Ad Atene anche una folta delegazione dei parlamentari M5S che ha ‘invaso’ piazza Syntagma. I primi a presentarsi nella piazza in pieno centro ad Atene sono stati Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Giorgio Sorial, Laura Castelli, Manlio Di Stefano, Maria Edera Spadoni.
“Da domani, l’Europa non sarà più la stessa, perchè finalmente è passato il principio secondo cui un popolo può decidere il proprio destino”, ha detto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.
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