HABEMUS PAPA(BILE), IL PDL TROVA IL CANDIDATO SINDACO PER GENOVA: E’ UN UOMO DELL’OPUS DEI, PUPILLO DI SCAJOLA A SUA INSAPUTA
ALLA FINE PIERLUIGI VINAI HA DETTO SI’, CON LA BENEDIZIONE DEL CARDINAL BAGNASCO, TOGLIENDO LE CASTAGNE DAL FUOCO AL PDL CHE NON SAPEVA PIU’ A CHI RIVOLGERSI… VINAI, TESSERA PDL E VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE CARIGE SU INDICAZIONE DI SCAJOLA, HA PURE LA FACCIA TOSTA DI DICHIARARSI “CANDIDATO INDIPENDENTE”
Si potrebbe parlare di rivincita di Claudio Scajola che, dopo essere stato sconfitto al congresso di Genova del Pdl dal duo Grillo-Biasotti, di fronte alla loro incapacità di trovare un candidato sindaco credibile che accettasse la nomination, alla fine è riuscito a imporre il nome del suo pupillo, Pierluigi Vinai, lo stesso cassato una settimana fa proprio dai nuovi dirigenti locali.
Scajola ha così dimostrato di avere ancora in mano le carte vincenti con Silvio Berlusconi, più per demerito altrui che per propri meriti.
Per lottare contro il candidato Enrico Musso, appoggiato da una lista civica che comprende anche esponenti Udc, è indubbio che Vinai rappresenti la scelta in apparenza migliore per cercare di arrivare al ballottaggio con il candidato del centrosinistra Marco Doria.
Salvo una principale controindicazione: che la dirigenza locale del Pdl da domani non operi per farlo perdere.
Vinai è notoriamente appoggiato non solo da Scajola, ma dal cardinal Bagnasco che aveva perorato se pur indirettamente la sua nomination.
Uomo dell’opus Dei, con forti agganci nel mondo economico genovese, Vinai ha anche il senso dell’umorismo: proclama ai quattro venti di essere un “candidato indipendente”, allo scopo di accreditarsi come estraneo alla logica dei partiti, invisi ormai alla maggior parte dell’elettorato.
A parte la tessera del Pdl che conserva in tasca, che Vinai sia indipendente è davvero una barzelletta: è stato nominato vicepresidente della potente Fondazione bancaria Carige su indicazione di Scajola e da quella poltrona è da una vita che distribuisce aiuti e sovvenzioni.
Si è così creato una fitta rete di beneficiati, da enti religiosi a privati, ad associazioni, che rappresentano un potente clientela da spendersi elettoralmente.
E parliamo di milioni di euro, non di noccioline (tre milioni di aiuti solo agli alluvionati) per una pletora di assistiti che non aspettano l’ora di abbeverarsi anche ai fondi del Comune.
Prima magari di leggere articoli di beatificazione del “cooperante dell’Opus Dei, impegnato nel sociale”, è meglio comprendere che il sociale vero consiste nel rimetterci tempo e proprio denaro per aiutare il prossimo.
Altra cosa è distribuire soldi altrui, essendo remunerato per l’incarico che si svolge.
Ma se andiamo un po’ indietro nel tempo, magari attraverso articoli di stampa, ecco che emerge un altro aspetto del modo “indipendente” di procedere di Vinai.
Magari partendo dal titolo: “Fondazione Carige, le erogazioni “sportive” del vice presidente Vinai” di un giornale locale di qualche tempo fa.
I giornalisti Massimo Calindri e Marco Preve raccontavano ad esempio del contributo di un milione di euro elargito dal consulente del lavoro savonese, Pierluigi Vinai, 41 anni, “legato da profonda amicizia a Claudio Scajola ed influente esponente dell’Opus Dei, ma prima di tutto vice presidente della Carige”.
Vinai aveva approvato un progetto che il giornale titolava: <Fondazione Carige, le elargizioni di Vinai. Oltre un milione alla “sua” associazione>.
Denaro finito nel conto corrente del Movimento Sport Popolare, associazione riconosciuta dal Coni, che organizzava il Progetto Giovani, tre mesi di eventi sportivi in Liguria e nel Basso Piemonte.
Rimarcavano Calindri e Preve: “Il vice presidente Carige contribuisce al finanziamento di un evento, destinato ai bimbi, gestito da un’associazione che in pratica è la sua creatura…”.
E Vinai, intervistato, premetteva a sua difesa: “Le cariche in Fondazione sono di nomina politica e finchè non si troverà un sistema migliore resta valido questo. Io non ho più cariche nel Movimento Sport Popolare e l’associazione non fa altro che programmare un evento”.
La nuova politica dei finanziamenti dell’era Vinai probabilmente merita qualche altra testimonianza, soprattutto di vescovi, parroci e parrocchie.
Soltanto 15 giorni dopo, l’eco di quella polemica si è esteso.
ll Secolo XIX ha deciso di parlarne per un’interpellanza di Ubaldo Benvenuto: “La Regione faccia chiarezza….finanziate associazioni che hanno sede nell’ufficio del vice presidente Vinai? Serve più trasparenza”.
Ma ecco che Flavio Repetto, presidente della Fondazione Carige, mette le mani avanti e sempre su Il Secolo XIX manda a dire: “ricordo che la Fondazione è un’istituzione di diritto privato e che, quindi, gli organi di amministrazione e di controllo si assumono la responsabilità degli atti che riguardano la gestione delle risorse”.
Perchè giornali e giornalisti si impicciano di soldi di “un’istituzione di diritto privato”?
Non si vergognano?
Va bene che non sono attivisti dell’Opus Dei o di Forza Italia, ma almeno lascino in santa pace chi fa opere a fin di bene.
Questo un breve ritratto del candidato “indipendente” Vinai che sarà appoggiato dal Pdl e da altre liste civiche:un benefattore in attesa di beatificazione politica.
Magari a sua insaputa, come il suo sponsor.
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