HILLARY DISTANZIA TRUMP: FINANZIATORI DI DONALD CHIEDONO INDIETRO I SOLDI
PER IL NYT POTREBBE VINCERE ANCHE PRIMA DELL’OTTO NOVEMBRE
Donald Trump in caduta libera. Almeno nei sondaggi.
Al punto che il New York Times arriva a ventilare l’ipotesi che Hillary Clinton possa esultare ben prima dell’8 novembre.
Quando arriverà l’election day, infatti, molti americani avranno già espresso la loro volontà con il voto anticipato – via posta o alle urne – previsto in molti Stati e sempre più utilizzato e il distacco fra i due candidati sta raggiungendo livelli tali che potrebbe emergere ben presto l’indicazione del successore di Barack Obama.
L’early voting.
I primi dati in arrivo dalla Florida e dal North Carolina mostrano che l’ex segretario di Stato era in vantaggio già prima di quel venerdì 7 ottobre che ha mostrato al mondo il video del 2005 in cui Donald Trump parlava in modo greve e sessista delle proprie conquiste femminili.
Secondo lo staff di Hillary, più del 40 per cento dell’elettorato voterà prima dell’8 novembre nei cosiddetti “swing state”.
Proprio per questo il nome del prossimo presidente potrebbe arrivare prima dell’election day.
L’ultimo sondaggio.
La consultazione Reuters/Ipsos vede la Clinton distanziare The Donald. Ci sarebbero ora 8 punti a vantaggio della candidata democratica – il 45% contro il 37% – mentre un elettore repubblicano su cinque sostiene che i commenti volgari di Trump sulle donne lo abbiano squalificato in vista della possibile elezione a presidente degli Stati Uniti.
Si vota in Ohio, lo Stato che decide.
La campagna entra ancor più nel vivo perchè da oggi si vota in Ohio, lo Stato in bilico per definizione visto che nelle 30 elezioni statunitensi dal 1896 solo in due casi chi ha ha vinto lo Stato ha perso la poltrona presidenziale.
In particolare, nessun repubblicano è mai diventato presidente senza aver conquistato l’Ohio e nessun democratico, dal 1964, si è seduto alla Casa Bianca senza una vittoria in Ohio.
Per questo, si dice: “as Ohio goes, so goes the nation”. L’ultimo sondaggio vede Hillary Clinton in vantaggio di 9 punti, 43% contro il 34% di Donald Trump.
Si muove Barack.
A spendersi per la candidata democratica è ancora una volta Barack Obama. Il presidente degli Stati Uniti è intervenuto a un evento in North Carolina e si è detto sorpreso del fatto che qualcuno possa prendere le distanze da Trump per le sue dichiarazioni sessiste ma continuare a sostenerlo nella corsa alla Casa Bianca. “Adesso ci sono persone che dicono: Sono profondamente in disaccordo, davvero disapprovo…ma ancora lo appoggiamo. Ancora pensano che lui possa diventare presidente, il che è privo di senso secondo me. Sento qualcun altro che dice: beh, sono cristiano quindi penso che tutti debbano essere perdonati perchè nessuno è perfetto. Ebbene, questo è vero, anch’io certamente non sono perfetto, e anch’io credo nel perdono e nella redenzione, ma questo non significa che voglio eleggere questa persona presidente”.
Il riferimento solo implicito è allo speaker della Camera, Paul Ryan, che si è detto disgustato dalle performance di Trump, senza tuttavia ritirare il suo endorsement.
I finanziatori infuriati.
Un’altra tegola per il magnate newyorkese viene da alcuni dei suoi finanziatori, che ora chiedono indietro i soldi.
“Non riesco a trovare le parole per esprimere la mia delusione per Trump”, ha scritto uno dei finanziatori in una mail inviata ad un fundraiser, cioè una persona che raccoglie i fondi per il repubblicano.
“Mi pento di aver partecipato a manifestazioni a sostegno di Trump e soprattutto di aver portato mio figlio – continua il messaggio – e con rispetto chiedo che mi siano restituiti i soldi”.
Un portavoce della campagna repubblicana, Jason Miller, ha affermato di “non essere al corrente di nessuna richiesta di questo tipo da parte di finanziatori”.
Ma il sito della Nbc cita la mail di un altro finanziatore che spiega di “non poter sostenere un sessista, ho tre figli piccoli e non sosterrò un volgare sessiste. Mi aspetto che mi venga restituita la mia donazione – conclude – vi prego di procedere immediatamente e vi ringrazio”.
(da “Huffingtonpost”)
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