I MALATI DI SLA COSTRETTI A SCENDERE IN PIAZZA PER FARSI RESTITUIRE IL MALTOLTO
PRIMA RENZI GLI FREGA 100 MILIONI, POI DI FRONTE ALLA VERGOGNA PLANETARIA DEVE RESTITUISCE LA REFURTIVA
Non si accontentano di “docce gelate”. Vogliono più fondi per la disabilità .
E alla fine dopo una lunga protesta davanti al ministero dell’Economia, a Roma, i malati di Sla e di altre patologie gravissime hanno ottenuto l’impegno del governo ad aumentare il Fondo per la non autosufficienza, tagliato nella prima versione della legge di Stabilità a 250 milioni.
Verranno ripristinati 100 milioni di euro.
La protesta.
Questa mattina si sono riuniti in carrozzina e con il respiratore in via XX Settembre. Ricordavano con alcune foto Raffaele Pennacchio del Comitato 16 Novembre, che poco più di un anno fa, era il 24 ottobre 2013, morì dopo una giornata di protesta sotto il Mef. Una loro delegazione è stata ricevuta nel primo pomeriggio dal segretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio che li ha rassicurati sul ripristino dei 100 milioni con la speranza di riportare il Fondo da 350 a 400 milioni.
E su Twitter ha scritto: “Ho incontrato i rappresentanti del presidio Sla. Impegno del governo per non autosufficienza”.
Parole confermate poco dopo con un comunicato di Palazzo Chigi: “L’impegno assunto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per le politiche sociali e la disabilità si concretizza oggi con la strutturazione del Fondo non autosufficienza nella legge di bilancio, la sua implementazione a 400 milioni”.
Con la faccia che si ritrova, prima taglia il fondo di 100 milioni, poi rimette la refurtiva come se fosse passato di lì per caso.
Il sit-in va avanti.
Un risultato positivo per Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 novembre Onlus che però non abbassa la guardia. Perchè i malati gravi vorrebbero di più: un impegno per un milione di euro.
“C’è l’impegno del governo a riportare a 350 milioni di euro il fondo per la non autosufficienza e ad avviare un tavolo di concertazione con i tre ministeri coinvolti, per la realizzazione di un piano serio per la non autosufficienza, con la supervisione della presidenza del Consiglio dei ministri. Tuttavia non ci riteniamo soddisfatti e il presidio continuerà – ha detto Lamanna – . Crediamo che si possa fare qualcosa in più per aumentare il fondo”.
Una richiesta che campeggia anche su uno striscione esposto davanti al ministero dell’Economia: “Renzi basta docce gelate, un miliardo per il fondo per la non autosufficienza”.
Un riferimento alla campagna per raccogliere fondi per la Sla, alla quale il premier aveva aderito quest’estate, versandosi un secchio d’acqua gelata in testa.
Leave a Reply