IL CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DEL PIEMONTE PER IL CENTRODESTRA SARA’ ALBERTO CIRIO
ACCORDO RAGGIUNTO PER L’EUROPARLAMENTARE DI FORZA ITALIA
“La conferma me l’ha data Silvio Berlusconi al telefono. Adesso posso finalmente mettermi anche ufficialmente al lavoro per ridare al centrodestra la guida della Regione Piemonte. Con una motivazione in più. Essere il primo esponente della provincia di Cuneo a trent’anni di distanza da Aldo Viglione, chiamato a questa sfida”.
Alberto Cirio, albese, 46 anni, europarlamentare, già assessore regionale, sarà il candidato alla presidenza della Regione Piemonte per il centrodestra alle prossime elezioni del 26 maggio.
Lo conferma lui stesso, in assenza al momento di un comunicato ufficiale, senza tradire quella che pure deve essere un’emozione, dopo più di sei settimane di attesa.
Durante le quali ci sono stati anche momenti in cui sembrava che qualcosa, per lui, potesse “andare storto”. Soprattutto a causa di quel silenzio assordante del leader della Lega Matteo Salvini, dal quale si aspettava il via libera definitivo.
Perchè è vero che fin dall’autunno il patto fra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia voleva che fosse un esponente di F.I. il candidato alla presidenza del Piemonte. Ed è altrettanto vero che da subito Cirio è stato indicato come il nome più accreditato.
Ma dal momento in cui l’europarlamentare albese aveva dato ufficialmente la sua disponibilità a candidarsi, poche ore dopo aver avuto la sostanziale certezza che sarà archiviata la sua posizione nell’ambito dell’inchiesta Rimborsopoli bis, a metà febbraio, sono poi seguiti lunghi giorni in cui le voci sulla sua candidatura ufficiale hanno continuato ad alternarsi a quelle di “perplessità ” da parte del Carroccio.
Il capogruppo delle Lega a Montecitorio, il piemontese Riccardo Molinari, aveva manifestato stima, amicizia e apprezzamento per Cirio. Così come il senatore cuneese del Carroccio Giorgio Bergesio. Senza che però quelle dichiarazioni avessero sortito una scelta definitiva. Anzi proprio negli ultimi giorni anche i «sostenitori» di Cirio avevano scelto il riserbo più assoluto sulla vicenda.
L’incertezza pareva essere legata anche a una candidatura alternativa, mai ufficializzata, quella dell’imprenditore del settore agroalimentare e presidente della «Film Commission» Paolo Damilano, anch’egli di origini cuneesi, che sarebbe stato considerato proprio da ambienti vicini alla Lega più «visibile» di Cirio nel capoluogo regionale e nell’area metropolitana.
E neppure l’endorsement dell’ex parlamentare e viceministro di Fratelli d’Italia Guido Crosetto (“Ci vuole un uomo di esperienza per guidare una Regione” aveva detto a proposito del candidato alla presidenza, riferendosi evidentemente a Cirio) era servito a sbloccare la situazione. Pure se la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, altro elemento chiamato a decidere della candidatura, aveva ricordato che i patti assegnavano a Forza Italia la decisione e come «non ci fosse più tempo da perdere».
Poi la decisione sembrava fosse legata ai risultati elettorali in Basilicata. I festeggiamenti del centrodestra di lunedì avevano fatto pensare che in poche ore per il Piemonte il nome di Cirio sarebbe stato ufficializzato.
(da agenzie)
Leave a Reply