IL GRAN BALLO DEI RESPONSABILI
TRA SMENTITE, MEZZI SI’ E RETROMARCE DEI VARI INDIZIATI
È un foglio di carta su cui vengono scritti nomi, poi depennati, dopo nuovamente inseriti e spesso ancora cancellati. Funziona così la lista, non troppo lunga, dei ‘Responsabili’, ora definiti ‘Costruttori’ perchè i primi erano coloro che i 5Stelle avevano combattuto in passato e quindi andava cambiato il nome.
Alcuni deputati e senatori non stanno subendo ripensamenti nelle ultime ore e confermano di sostenere un eventuale governo Conte ter, altri invece finiscono sotto le luci della ribalta e poi smentiscono.
Si parla di 13-14 senatori pronti a far nascere un nuovo esecutivo con a capo il premier dimissionario, altri starebbero valutando. Sta di fatto che, per adesso, i numeri ufficialmente sono fermi a quelli di martedì scorso quando si è votata la fiducia a Palazzo Madama.
In Forza Italia i Responsabili che si sono palesati in Aula sono i due senatori Andrea Causin, ex del Partito Democratico e Scelta Civica, e Mariarosaria Rossi, ex fedelissima di Silvio Berlusconi e grande amica di Francesca Pascale, ex compagna del leader azzurro. Ora Conte punta, anche attraverso loro, ad avere il via libera da altri parlamentari di Forza Italia.
Tra questi Sandro Biasotti, che però smentisce di essere un costruttore: “Il mio partito — dice — è Forza Italia”. Circolava nei giorni scorso anche quello di Maria Virginia Tiraboschi, ma nulla di confermato.
Andrea Cangini, il cui nome più viene fatto tra coloro che sarebbero pronti a sostenere Conte, smentisce anche lui: “E’ una balla, Rocco Casalino butta dei nomi falsi nella mischia, li fa filtrare per creare tensione nei partiti o per distogliere l’attenzione dai nomi veri”. Luigi Vitali esclude di entrare a far parte di un Conte ter e infine Anna Carmela Minuto, ma anche fino a ieri chiedeva le elezioni insieme al resto del centrodestra.
Conte quindi prova a pescare al centro affinchè dai 156 sì di martedì scorso si possa superare almeno quota 161. Secondo le speranze di Palazzo Chigi, ci sarebbero i senatori dell’Udc pronti a sostenerlo. Anche se i 5Stelle, dopo la notizia di Lorenzo Cesa indagato, avevano posto un veto. In realtà , per adesso, un’apertura è arrivata solo da Paola Binetti per la quale “va bene un Conte ter ma non dovrà essere il clone del Conte-due”. Poco prima invece Antonio Saccone aveva detto che l’Udc rimane all’opposizione tanto che il presidente Antonio De Poli ha partecipato al vertice del centrodestra.
Gli occhi poi sono puntati anche sul movimento ‘Cambiamo’, il gruppo di Giovanni Toti. Gaetano Quagliariello, in un’intervista all’Huffpost, giudica Conte non adatto a realizzare un programma di riforme ma nello stesso tempo non pone un veto su di lui. Mentre Paolo Romani chiede un esecutivo di unità nazionale. Si evince quanto sia complicato per Conte anche un dialogo con loro.
Il socialista Riccardo Nencini che martedì scorso ha votato in extremis la fiducia immagina la nascita di un governo Conte ter allargando la maggioranza e senza escludere nessuno della vecchia coalizione.
Gli ex grillini Lello Ciampolillo, anche lui tra i responsabili di martedì scorso, e Gregorio De Falco, che invece in passato aveva già votato la fiducia, stanno provando a convincere gli altri ex 5Stelle come Michele Giarrusso, Tiziana Drago e Marinella Pacifico, ma ancora nessuno di loro ha sciolto la riserva. L’altro obiettivo, che in questo caso varrebbe doppio, è svuotare il gruppo di Italia Viva. Da giorni rimbalza la voce che due senatori sarebbero in partenza: Eugenio Comincini e Leonardo Grimani. Ancora nulla di certo e il pallottoliere che osservano a Palazzo Chigi è fermo a martedì.
(da “Huffingtonpost”)
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