IL M5S AFFOSSA LA RISOLUZIONE PRO-ONG A STRASBURGO: GLI INFAMI NON SI SMENTISCONO MAI
BOCCIATA PER SOLI 2 VOTI UNA MOZIONE CHE RICHIAMAVA AL RISPETTO DELLE NORME INTERNAZIONALI VIGENTI, DECISIVI 14 ASTENUTI GRILLINI… STANNO ANCORA A DIFENDERE I DECRETI SICUREZZA CRIMINALI DEL LORO EX COMPAGNO DI MERENDE
Non è passata per soli 2 voti, in aula a Strasburgo, la risoluzione di ‘Socialisti&Democratici’, Liberali (Renew Europe), Verdi e sinistra del Gue che chiedeva, tra le altre cose, porti aperti alle ong che soccorrono migranti in mare e si esprimeva contro la criminalizzazione delle ong.
Bocciata con 290 no contro 288 sì, 36 gli astenuti tra i quali anche i 14 del Movimento cinquestelle che avevano prima assicurato il loro sostegno dopo aver presentato un emendamento anti-Carola Rackete, la capitana tedesca che a giugno, senza autorizzazione allo sbarco, ha condotto in porto a Lampedusa la nave Sea Watch con 53 migranti a bordo. Caduto il loro emendamento, si sono sfilati.
I fatti stanno così: la risoluzione su ‘Ricerca e soccorso’ nel Mediterraneo era stata approvata in Commissione Libe da tutti i gruppi progressisti. Ma il Movimento aveva offerto il proprio sostegno a patto che fosse approvato un emendamento che chiedeva porti aperti nel rispetto delle “convenzioni internazionali e di tutte le norme applicabili”. Una formula vaga che ieri l’eurodeputata pentastellata Ferrara spiegava in questi termini davanti alle tv e alla stampa italiana a Strasburgo: “Vogliamo rifarci a quelle che sono le normative internazionali in materia, le convenzioni internazionali e le leggi nazionali applicabili ai diversi casi. Questo è ciò che deve rappresentare la bussola per le operazioni di sbarco”.
“Leggi nazionali”. Dunque anche le leggi sulla sicurezza di Salvini.
Di fatto un emendamento anti-Carola, per impedire altri casi come quello della Sea Watch che, dopo oltre due settimane di mare aperto con 53 migranti a bordo, ha potuto sbarcare a Lampedusa per la decisione ferma della Capitana Rackete di sfidare i divieti di Salvini. Non è una forzatura giornalistica: è nelle cose, almeno per come le ha spiegate ieri Ferrara.
Diversa, se non opposta, l’interpretazione dei socialisti e dei Verdi che pure avevano firmato l’emendamento M5s. “Per noi il riferimento è soltanto alle convenzioni internazionali e non alle leggi di Salvini, che non appoggiamo assolutamente”, ci diceva ieri la Verde tedesca Alexandra Geese, stranita dalle dichiarazioni di Ferrara.
Così anche il Dem Pierfrancesco Majorino: “E’ questa l’interpretazione corretta: nel rispetto delle convenzioni internazionali e basta”.
Polemica di ieri sera: oggi l’emendamento in questione non è stato messo ai voti. E’ caduto perchè i Liberali ne hanno presentato un altro che chiedeva l’apertura dei porti “alle navi delle ong che hanno effettuato operazioni di salvataggio e intendono far sbarcare i passeggeri”. Stop. Questo emendamento è passato.
Ma a questo punto per il M5s l’accordo non c’era più. Perchè volevano la specifica “tutte le norme applicabili”, che per i pentastellati significa, come ha spiegato ieri Ferrara: anche le leggi di Salvini, ancora in vigore.
Per chi ha dimestichezza con il diritto, le leggi e convenzioni internazionali che l’Italia ha sottoscritto sono prevalenti sul diritto nazionale. In pratica i decreti sicurezza di Salvini sono carta igienica . Evidentemente il M5s ama la cellulosa padana.
(da agenzie)
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